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Daina Chiara

Anziani fragili, come ricevere le cure a casa

Il Corriere della Sera, 12-06-2023

L’invecchiamento può condurre ad un aumento delle disabilità con una possibile perdita di autonomia. Nei casi più gravi è compito del medico di medicina generale del paziente programmare delle visite a domicilio a cadenza settimanale, quindicinale o mensile, in base al bisogno, o può essere anticipata per un’urgenza evitando così un accesso inutile in pronto soccorso. Il medico di famiglia a domicilio ha il compito di controllare i parametri vitali, l’efficacia della terapia, eventuali effetti collaterali, valutare la deprescrizione dei medicinali non più necessari, correggere lo stile di vita, la dieta, verificare la perdita di tessuto muscolare e le condizioni dello spazio domestico.

I pazienti candidabili possono essere affetti da: insufficienza cardiaca in stato avanzato, insufficienza respiratoria, gravi artropatie degli arti inferiori, cerebropatie, cerebrolesioni, paraplegia, tetraplegia. Se alla persona serve l’assistenza di un infermiere, per medicare ferite, per prelievi ematici e flebo e altro il medico di base potrà richiedere all’Asl l’attivazione dell’Adi, cioè l’assistenza domiciliare integrata di I, II e III livello di intensità, in relazione alla criticità del paziente e alla frequenza degli accessi, attraverso un apposito modulo.

L’Adi è un servizio sanitario e gratuito per tutti, che dura per il tempo necessario e che prevede l’intervento di più operatori: oltre a medico di base e infermiere, anche fisioterapista, specialisti di patologia (attraverso la ricetta del medico curante), equipe di cure palliative e Oss, se la persona non è più in grado di badare all’igiene personale, di vestirsi, prepararsi i pasti. Ma l’aiuto sociale da parte dell’Oss dipende dalle risorse dell’Asl e può essere molto limitato. Se occorre un supporto continuativo, la famiglia può ricorrere al Sad, il servizio di assistenza domiciliare del Comune, che mette a disposizione delle Oss a ore con il contributo del cittadino. Il Sad oggi non riesce a soddisfare tutto il fabbisogno e nei Comuni più piccoli e disagiati è assente. Inoltre, in appena il 40% delle realtà comunali, stima l’Istat su dati del 2020, è integrato con le cure sanitarie.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Daina Chiara
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-06-12
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 12-06-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Daina Chiara
Attori
Parole chiave: Anziano non autosufficiente Assistenza Domiciliare Integrata Rapporto medico paziente anziano