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Anziani. Ecco le proposte del terzo settore per migliorare il decreto

www.redattoresociale.it, 30-01-2024

Dai primi dettagli sul decreto legislativo attuativo della Legge Delega 33/23 in materia di politiche a favore delle persone anziane emersi nel corso del Consiglio dei ministri del 25 gennaio, si sa che il testo introduce misure specifiche per prevenirne la fragilità delle persone anziane, per favorirne la salute e per l’invecchiamento attivo. Promuove inoltre, strumenti di sanità preventiva e di telemedicina e misure volte a contrastare l’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva quali misure volte a favorire il turismo lento o l’impiego in organizzazioni di volontariato e di formazione. 


Sostiene il ricorso a nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale; introduce misure in materia di promozione della mobilità degli anziani in ambito dei servizi di trasporto pubblico locale e disposizioni in materia di alfabetizzazione informatica. In materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti, “si provvede a riordinare, semplificare, coordinare e rendere più efficaci una serie di interventi integrati di tipo sanitario e socioassistenziale, aggiuntivi rispetto alle prestazioni già fornite dal Servizio sanitario nazionale. 


Si prevede la “Valutazione multidimensionale unificata” (Vmu) di base, a livello nazionale, per l’orientamento della persona anziana e la determinazione della condizione di non autosufficienza e del relativo stato di bisogno assistenziale”. Inoltre, si introducono l’offerta integrata di assistenza e cure domiciliari finalizzata all’erogazione a domicilio di interventi caratterizzati da un livello di intensità e complessità assistenziale variabile nell’ambito di specifici percorsi di cura e di un progetto di assistenza individuale integrato; la previsione di servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e sociosanitari; il potenziamento delle reti locali delle cure palliative. 


Dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, poi, in via sperimentale e nel limite di spesa massimo pari a 300 milioni annui, si introduce una prestazione universale (PU) composta da una quota fissa monetaria e da una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, per il sostegno alle persone anziane non autosufficienti e destinata a sostituire progressivamente l’indennità di accompagnamento. Per l’Auser sorprende l’assenza di interventi cogenti tesi a favorire l’integrazione socio-sanitaria nella assistenza e cura degli anziani non autosufficienti. Anche 50&Più, pur sostenendo il decreto, chiede una riforma di sistema a partire dal ruolo dei caregiver.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-01-30
Numero
Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 30-01-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Anziano non autosufficiente Invecchiamento attivo Legislazione nazionale Welfare