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La Cara Renato, Scacciavillani Gaia

Anziani e disabili, Italia fanalino di coda in Ue per spesa in assistenza: il peso del privato cresce, mentre lo Stato arretra

www.ilfattoquotidiano.it, 09-01-2022

Sono stati resi noti i dati contenuti nel rapporto Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), in collaborazione con Cesc – Università degli studi di Bergamo, Crisp – Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia.

Le risorse che l’Italia investe sull’assistenza di anziani e persone con disabilità sono insufficienti: appena il 2,5% del Pil. È un punto sotto alla media del 3,5% dei Paesi Ocse più sviluppati e due meno della Germania (4,5%) che si trova al primo posto, seguita a stretto giro da Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%).

E mentre il servizio pubblico continua a calare, scendendo dal 30% al 25%, avanza il settore privato, passato dal 23 al 26%. Ma cresce anche il ruolo chiave del non profit: copre quasi la metà dell’offerta totale di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di dieci anni fa. Le statistiche sono aggiornate al 2018 e la ricerca è frutto di un percorso con ricercatori, docenti universitari ed esponenti di altri enti del settore socio-sanitario, pubblici, privati e non profit. 

In conclusione vengono avanzate nuove ipotesi, come la proposta dell’istituzione di un Servizio Nazionale per gli Anziani e i Disabili non autosufficienti da intendere come “luogo di integrazione e orientamento della spesa alla ricerca di una maggiore qualità del servizio e valorizzazione delle competenze in esso presenti”. Quindi un “catalizzatore di risorse che oggi sono suddivise tra attori diversi (INPS, Comuni, SSN, etc.) al fine di costruire una risposta che sia in grado di soddisfare un bisogno così complesso generando un valore che sarebbe superiore alla singola sommatoria delle azioni messe in atto dai diversi attori”. 

Per il tema del Budget di Salute introduce l’idea di rivoluzionare la rendicontazione basandola sui risultati piuttosto che sui requisiti, superando la rigidità di sistemi di affidamento, presa in carico e tariffazione basati più sui “contenitori” che sulle persone e i loro bisogni. Il rapporto a tal proposito rileva l'importanza di misurare i risultati di un intervento composito su una persona fragile. Per esempio se l’ospite di una residenza entra con un certo livello di autonomia e dopo tre mesi ne ha perso un terzo – non a causa della degenerazione della sua patologia – “è necessario fare una riflessione sull’efficacia delle azioni messe in atto” per capire eventuali aree da migliorare. Con 13,8 milioni di anziani, l’Italia ha uno dei livelli più elevati al mondo di popolazione over 65 anni, circa il 23% sul totale (20% nell’Unione Europea). La spesa per il LTC ammonta a circa lo 0,7% del Pil, la metà rispetto ai Paesi Ocse (1,5%), di gran lunga inferiore rispetto ai principali partner europei, come Francia (2,4%), Gran Bretagna (2,4%) e Germania (2,2%).

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)La Cara Renato, Scacciavillani Gaia
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-01-09
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Fontewww.ilfattoquotidiano.it
Approfondimenti Onlinewww.ilfattoquotidiano.it/2022/01/09/anziani-e-disabili-italia-fanalino-di-coda-in-ue-per-spesa-in-assistenza-il-peso-del-privato-cresce-mentre-lo-stato-arretra-col-covid-emersi-problemi-gia-presenti/6425184/
Subtitolo in stampawww.ilfattoquotidiano.it, 09-01-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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La Cara Renato, Scacciavillani Gaia
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Parole chiave: Anziano non autosufficiente Disabilità, handicap Welfare