Il progetto punta allo sviluppo di un nuovo modello di riabilitazione, basato su interventi precoci che, nel caso specifico, possano rallentare il percorso degenerativo delle funzioni cognitive, prima che un evento patologico, come l’Alzheimer si presenti in forma acuta.
Quattro gli enti coinvolti in questa ricerca, finanziata dalla Regione Toscana (Bando Salute 2018): Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (capofila), Irccs Fondazione Don Gnocchi Firenze, Università degli studi di Firenze e Scuola superiore S. Anna di Pisa.
“In pratica, saranno seguite e monitorate persone che lamentano disturbi di memoria e cognitivi in generale. Sono stati reclutati 300 soggetti (per lo più di persone intorno ai 60 anni), di cui è già stata fatta un’ampia valutazione neuropsicologica, attraverso test, questionari di personalità e valutazione delle attività intellettuali e sociali, a cui si aggiungeranno altri 50 nuovi soggetti”, dice Valentina Bessi, coordinatrice della ricerca e responsabile presso l’Aoup Careggi del centro regionale di riferimento per la malattia di Alzheimer e per i disturbi cognitivi.
I dati raccolti saranno, successivamente, analizzati da un team dell’Istituto di Bio-Robotica della Scuola Superiore S. Anna di Pisa che li elaborerà mediante algoritmi di Machine Learning, allo scopo di individuare elementi, nel segnale elettroencefalografico, per prevedere la probabilità, che nel tempo, il lieve disturbo cognitivo possa evolversi in malattia di Alzheimer.
(Fonte: tratto dall'articolo)