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Alzheimer. Più rischi con l’inquinamento

La Repubblica, 15-05-2018, p.53

 Da uno studio dell’University of Montana, emerge che l’Alzheimer inizia già nella prima infanzia, e che la progressione della malattia dipende anche, oltre che dalla genetica e dall’età, dall’esposizione alle polveri sottili. Per i ricercatori, il processo di deterioramento del cervello inizia decenni prima che si manifestino i sintomi. Nello studio sono state esaminate 203 autopsie di abitanti di Città del Messico, morti tra gli 11 mesi e i 40 anni. La città ha concentrazioni di polveri sottili e ozono superiori agli standard consentiti e nei cervelli delle persone esaminate stati trovati livelli particolarmente alti di due proteine anomale (la tau -iperfosforilata e la beta-amiloide). In più avevano anche un fattore di rischio genetico per l’Alzheimer, l’apolipoproteina E (Apoe 4).

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2018
Pagine53
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2018-05-15
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Repubblica
Subtitolo in stampaLa Repubblica, 15-05-2018, p.53
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Parole chiave: Ambiente Contesto urbano Malattia di Alzheimer