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Leoni Stefano

Allenare la memoria

18-04-2019

Dove ho messo gli occhiali? Avrò spento la luce? Dove ho lasciato il telefono?” sono domande che ricorrono nelle nostre giornate. Con l'avanzare dell'età si tende a notare più spesso quando la nostra memoria vacilla: il timore di un declino cognitivo ci spinge a ricercare dei campanelli d’allarme. Ma, nella maggior parte dei casi, non c’è nulla di cui preoccuparsi. “Le persone tengono a mente così tante cose che alcune informazioni vengono inevitabilmente dimenticate”, afferma il dottor Alain Robillard, neurologo cognitivo dell'Ospedale Maisonneuve-Rosemont di Montreal in un’intervista a Bel Age.Molte lacune sono dovute alla disattenzione: se appoggiamo distrattamente un oggetto da qualche parte, il cervello non registrerà quel gesto e finiremo per dimenticarlo. La memoria può essere disturbata da molti fattori come la mancanza di concentrazione, il sovraccarico di lavoro in alcuni momenti della giornata o l’affaticamento, ma anche da cause fisiologiche come la depressione, l’apnea notturna, la carenza di vitamina B 12 o alti livelli di stress. La difficoltà nel ricordare quando si invecchia è dovuta ad un rallentamento nel recuperare le informazioni: i dati non mancano, sono solo più difficili da trovare. Generalmente quando le persone sono consapevoli delle loro mancanze, non soffrono di una patologia neurodegenerativa.

Per allenare la memoria, si possono adottare alcune strategie illustrate dal dottor Robillard:

  • Stimolare il cervello ogni giorno. Giocare a scacchi o sudoku, fare puzzle e parole crociate, leggere e scrivere sono attività che aiutano a rimanere mentalmente attivi. Più le capacità del nostro cervello vengono utilizzate, più connessioni vengono create tra i neuroni. Per allenare più abilità contemporaneamente, si consiglia di alternare le attività.
  • Concedersi sfide mentali. Ricordare le parole di una canzone, memorizzare una breve lista della spesa o una serie di numeri di telefono, seguire percorsi diversi esercitando il senso dell’orientamento e la memoria visiva sono tutti modi efficaci per far lavorare la materia grigia.
  • Muoversi. L'esercizio fisico attiva la circolazione sanguigna e assicura un ottimo apporto di ossigeno al cervello. "Gli studi hanno dimostrato che le persone con uno stile di vita attivo godono di una condizione cognitiva migliore rispetto alle persone sedentarie" afferma il neurologo canadese. Bastano 20 minuti di esercizio fisico al giorno per migliorare la memoria. 
  • Seguire un’alimentazione sana. I benefici di una dieta equilibrata sono ben noti, ma spesso si trascura l’impatto che può avere sulla salute del cervello. Un piano alimentare che comprenda il consumo di pesce, carne rossa, olio d'oliva, frutta e verdura come la dieta mediterranea sembrerebbe la soluzione migliore.
  • Ridurre lo stress. Cercare di neutralizzare gli effetti negativi dello stress ricorrendo allo yoga e alla meditazione può portare ad implementare le funzioni cognitive. 
  • Dormire bene. Per ricordare meglio è necessaria una fase di consolidamento dei ricordi: durante il sonno l’ippocampo (che “contiene” i ricordi) e la corteccia comunicano meglio integrando le nuove informazioni e migliorando le connessioni neurali.
  • Mantenere una vita sociale attiva. L'interazione con gli altri mantiene uno stato di “allerta” cerebrale che aiuta ad essere più reattivi e a mantenere allenata la memoria.

Le piccole dimenticanze quotidiane quindi non sembrerebbero essere un problema. È necessario consultare un medico, però, quando le lacune sono accompagnate da disturbi del giudizio e del ragionamento che potrebbero indicare un problema più serio.

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Autore (Cognome Nome)Leoni Stefano
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Onlinewww.lebelage.ca/ma-sante/prevention/jentraine-ma-memoire
Subtitolo in stampa18-04-2019
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
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Leoni Stefano
Attori
Parole chiave: Aspetti psicologici dell'invecchiamento Buone pratiche Memoria Stili di vita Stimolazione cognitiva