Secondo uno studio della British Medical Association, condotto su un campione di 2.000 medici donna, nell’ambiente medico scientifico non sono infrequenti atteggiamenti sessisti e ageisti nei confronti di chi soffre dei sintomi da menopausa.
Alcune dottoresse hanno affermato di temere di sentirsi "derise o ridicolizzate" se avessero parlato della loro condizione.
Nove medici di sesso femminile su dieci hanno ammesso di aver sofferto di insonnia, stanchezza, perdita di fiducia e debilitanti vampate di calore, che hanno compromesso la loro capacità lavorativa. Più di un terzo (38%) ha dichiarato che la menopausa ha avuto un impatto significativo sulla propria vita lavorativa.
Quasi la metà (47%) delle intervistate ha dichiarato che avrebbe voluto parlare del suo problema con i superiori, ma poi non ne ha avuto il coraggio.
Secondo lo studio alcune intervistate, specializzate in ruoli tipicamente maschili, temevano che alzare il velo sull’argomento avrebbe compromesso le loro carriere, poiché i loro sintomi sarebbero stati considerati negativamente.
La discussione intorno ai problemi legati al periodo della menopausa, propone alcune soluzioni, primo fra tutti un orario di lavoro più flessibile e un supporto anche psicologico, laddove sia necessario.
La BMA stima che 30.000 medici di donne abbiano un'età in cui potrebbero essere colpite da questo problema.
Secondo Helena McKeown, portavoce del sindacato dei medici, "La menopausa è ancora un argomento tabù in molti luoghi di lavoro, persino nella professione medica”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)