A causa dell’inverno demografico italiano, la politica sta rivolgendo la sua attenzione verso i segmenti più numerosi della popolazione, cioè quelli adulti e anziani, a scapito di quelli dei giovani, contribuendo così a peggiorare il divario generazionale. Sull’intero elettorato i giovani da 18 a 34 anni sono circa 9,3 milioni (19,9%), gli adulti da 35 a 54 anni sono 15,9 milioni (34,2%) e le persone sopra ai 55 anni arrivano a 21,3 milioni (45,9%). Al centro dell’attenzione mediatica sono ultimamente finite due proposte, una di Enrico Letta per dare il voto ai sedicenni e una di Beppe Grillo per toglierlo anziani. Letta vorrebbe un maggior coinvolgimento nella vita politica dei giovani, ma solo un italiano su quattro (26%) si dichiara d’accordo mentre il 64% è contrario, e anche tra gli intervistati più giovani, dai 18 ai 34 anni solo il 27% è favorevole, mentre il 59% è contrario. La provocazione di Grillo, di togliere agli ultrasessantacinquenni il voto perché sono meno preoccupati del futuro, è stata bocciata dall’81% degli italiani, tra cui il 66% dei giovani, mentre solo il 13% del totale è d’accordo. Dalle ultime elezioni europee risulta che. Anche eliminando gli elettori di oltre 65 anni, la graduatoria dei partiti non sarebbe cambiata, e ne avrebbero guadagnato soprattutto Lega e M5s.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)