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Mathieu Enza

Venezia 72 – Remember, la recensione

23-09-2015

Ogni scusa è buona per fare un gran film di suspense, ma nessuna è buona come un intrigo nazista che ha l’intento di scovare vecchi gerarchi nascosti sotto mentite spoglie. Ma Egoyan, il regista, aggiunge alla caccia un particolare che sposta tutto l’asse del film: a partire alla ricerca del crudele nazista è un uomo anziano affetto da demenza senile. In Remember Zev è un sopravvissuto di Auschwitz, come Max, che negli anni ha lavorato per trovare i nazisti scappati ai processi fingendosi ebrei, e li ha fatti arrestare. E' riuscito a scoprire dove si trovi solo uno dei peggiori, è quello che ha massacrato le famiglie di Zev e Max. Siccome Max è su una sedia a rotelle deve essere Zev ad occuparsene mentre il suo amico lo coordina. Il protagonista arranca per tutto il film, si muove con difficoltà, gli tremano le mani e si aggira come un candido vecchietto che chiede aiuto a tutti; è un uomo che lotta contro i propri limiti (mentali e fisici), animato da un compito superiore.
La sua è una parabola fantastica di sopravvivenza al decadimento, di carattere e ardore.
La forza di Remember sta proprio nella maniera in cui Egoyan puntella di fantastici momenti di puro thriller lo sforzo disumano di Zev.

(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)

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Autore (Cognome Nome)Mathieu Enza
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2015
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero
Fontewww.fondazioneleonardo.it
Approfondimenti Onlinewww.badtaste.it/recensione/venezia-72-remember-la-recensione/142460/
Subtitolo in stampa23-09-2015
Fonte da stampare(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)
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Mathieu Enza
Parole chiave: Amicizia Demenza senile