La pandemia da Covid-19 ha colpito in modo assai importante tutti i Paesi del mondo. Tuttavia, continuano a giungere segnalazioni di un diverso impatto dell’infezione dal virus in varie nazioni, in termini di rischio di ammalarsi gravemente, e di morte.
Verificare in modo preciso queste differenze e cercare di comprenderne le cause è di estrema importanza per poter fronteggiare al meglio la pandemia. A tale fine, è stata costituita C-MOR, una collaborazione internazionale che sta raccogliendo informazioni e dati provenienti da 22 diversi Paesi, con l’obiettivo di analizzare e spiegare il diverso impatto della pandemia da SARS CoV 2.
L’Università degli Studi di Perugia è Centro di riferimento italiano del progetto. Il primo studio frutto della collaborazione C-MOR è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Epidemiology. Lo studio ha evidenziato con precisione come a livello globale, nel periodo gennaio-agosto 2020, la capacità di arrestare precocemente la diffusione dell’epidemia mediante l’adozione tempestiva di misure di restrizione (tipo lockdown) è stato un fattore chiave nel ridurre l’eccesso di mortalità rispetto agli anni precedenti la pandemia.
Tuttavia, durante il medesimo periodo, si è evidenziata una differenza assai marcata nella mortalità complessiva nei vari Paesi. Questi risultati indicano che vi sono fattori potenzialmente assai rilevanti che possono indirizzare in senso negativo o viceversa favorevole l’evoluzione della pandemia e comprendere questi fattori e mettere in pratica le opportune misure per adeguarsi potrebbe rappresentare un passo assai importante per mitigare le conseguenze della pandemia.
(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)