In Spagna per la prima volta, un giudice ha costretto una donna anziana inabile a farsi vaccinarsi contro il coronavirus, nonostante l'opposizione della figlia. Il tribunale di Santiago de Compostela ha deciso sabato scorso che la donna, che vive nel Centro Residenziale per Anziani San Lázaro, venga vaccinata con il vaccino Pfizer e BioNTech, dopo il rapporto forense favorevole, perché la sua salute deve prevalere sull'opinione contraria espressa da sua figlia.
"È urgente vaccinare una donna anziana in una pandemia? Le cifre del contagio indicano che sì, è risaputo che c'è un alto numero di morti e proteggerlo era qualcosa di urgente. Poche cose sono più urgenti del salvare una vita", commenta il giudice Javier Fraga. Nonostante la vaccinazione sia volontaria, analoghe decisioni giudiziarie saranno prevedibilmente emanate da altre regioni, dato che le residenze stanno già chiedendo ai magistrati di obbligare i loro anziani disabili a vaccinarsi nonostante opposizione familiare.
“È vero che vaccinare può comportare un rischio, ma non farlo anche. L'epidemia è in espansione e il rischio vitale è molto significativo, si tratta di bilanciare i due rischi e di optare per il male minore, che per una persona di 84 anni è farsi vaccinare ", aggiunge il magistarto.
Il dibattito sull'immunizzazione dei disabili è stato chiarito con la legge 26/2015 che ha modificato il sistema di protezione dei minori dando al governo l'occasione per modificare la legge sull'autonomia dei pazienti. "Nei casi in cui il consenso debba essere concesso dal legale rappresentante o da familiari, la decisione deve essere adottata tenendo sempre conto del massimo beneficio per la vita o la salute del paziente, e in caso contrario deve essere resa nota alla autorità giudiziaria ”, si legge nella norma.
Federico de Montalvo, presidente del Comitato di bioetica della Spagna, sostiene la decisione della corte: “Oserei dire che anche senza una pandemia, un vaccino autorizzato non potrebbe essere rifiutato senza danneggiare una persona incapace o un minore. La capacità del rappresentante è limitata ed è per questo che una persona non può rifiutarsi di vaccinare un bambino o un parente rappresentato”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)