Nella medicina di un futuro non troppo lontano, grazie alle nuove tecnologie, lo screening per tumori e malattie gravi si farà soffiando in un tubo, simile a quello dell’alcol test, con risposte in pochi minuti.
Questo l’obiettivo della ricerca che sta portando avanti il Laboratorio PolySense del Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università Aldo Moro di Bari e del Politecnico di Bari, unico Dipartimento di Fisica del sud Italia ad essere insignito dal ministero dell’Università con la qualifica di Dipartimento di eccellenza 2023-2027.
Il laboratorio, diretto dal professor Vincenzo Spagnolo, è un’eccellenza internazionale nella sensoristica e un hub mondiale nella progettazione di un sensore basato su spettroscopia ottica compatto, portatile e potenzialmente utilizzabile anche da personale non qualificato, che, attraverso l’analisi del respiro, monitorerà la presenza ricorrente di certe combinazioni di composti organici volatili (VOCs) al fine di diagnosticare la presenza di diverse patologie e tumori, dando una risposta in pochi minuti.
Entro un anno, spiega una nota, questa l’ambizione dei ricercatori dei laboratori Poly Sense, sarà disponibile un prototipo di questo sensore che potrà essere testato in ospedale e potrebbe in un prossimo futuro essere immesso in commercio, rendendo dunque possibile fare screening di massa con un semplice soffio.
Rispetto ai sensori di analisi del respiro già oggi disponibili, il nuovo macchinario fornirà i risultati molto più rapidamente (con risultati disponibili in 5 minuti invece delle tipiche 1-2 ore attuali). Lo screening potrà essere svolto ovunque e non necessariamente in laboratorio (quindi, ad esempio, nei gazebo delle farmacie allestiti per i tamponi Covid; sui camioncini ambulanti delle Asl durante le campagne di prevenzione); e potrà essere fatto anche da personale non qualificato.
Grazie all’Intelligenza Artificiale, dopo che il paziente avrà soffiato in un tubo (esattamente come avviene per l’alcol test) la macchina sarà in grado di captare l’eventuale presenza di determinati pattern di molecole catalogati come indicatori della presenza di patologie e misurare nel respiro la concentrazione dei VOCs correlati. Potrà essere utilizzato un sistema di risposta semplice tipo semaforo che indicherà o meno la necessità di approfondimenti diagnostici di secondo livello.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)