Sono 433.000 le donne con figli in condizioni di inattività e occupate part-time. Nel 2017 avrebbero potuto cambiare la propria posizione nel mercato del lavoro se avessero avuto servizi meno costosi e inefficienti per l'infanzia e per l'assistenza ai non autosufficienti. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro “Donne al lavoro: o inattive o part-time”. Per quanto riguarda i dati regionali, è il Molise che ha il maggior numero di donne assunte con uno stipendio inferiore alla soglia di povertà( 46%). Seguono Sardegna (45%), Abruzzo, Marche e Umbria (41%). Specie al Sud e Centro Italia, notevoli sono le differenze salariali tra uomini e donne. Nel 2017 queste ultime hanno avuto una retribuzione media da lavoro inferiore del 15,3% rispetto agli uomini. Un divario che cresce con l'aumento dell'età ed è del 12,5% nelle classi di età più giovani arrivando al 20,4% per gli over 55.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)