Stefano Montalti, presidente della Fondazione Maratona Alzheimer, fa il punto sulla condizione dei malati di Alzheimer in Italia. Se da un lato c'è l’impegno dell'associazionismo e di talune istituzioni pubbliche e private, dall'altro non c'è una risposta di sistema. Il Ssn attraverso i Centri di disturbi cognitivi e demenze effettua le diagnosi però poi le proposte di cura e sostegno sono molto limitate. Manca un reale supporto domiciliare. Mancano le risorse per progetti per fare in modo. Mancano strutture appropriate. Le Rsa vanno ripensate con ambienti adeguati in termini di assistenza e con una formazione specifica per il personale.
Un ruolo fondamentale spetta al Governo che ha il compito di fornire risposte appropriate a chi soffre di Alzheimer o di altre forme di demenza e di far uscire la malattia dal silenzio da cui è circondata. Vanno previste risorse per garantire una retribuzione e una formazione adeguata al personale delle Rsa, per esempio. Va garantita l'assistenza a domicilio con l'adozione di modelli appropriati a una platea molto più ampia.
Questo vuol dire prevedere uno stanziamento di peso molto diverso sia nella prossima manovra che nei decreti attuativi della legge 33 approvata quest'anno sulle politiche a favore degli anziani. Ma anche finanziare iniziative poco costose e di grande utilità come i Caffè Alzheimer, dove si va a fare attività di stimolazione cognitiva e di socializzazione, che sono anche punti di riferimento per le famiglie. Riguardo il fattore spesa, il fondo sanitario ha una consistenza di 130 miliardi.
Al fondo triennale per l'Alzheimer viene destinata una cifra decisamente più modesta, 15 milioni di euro, vale a dire 5 milioni per anno, una cifra decisamente insufficiente. L'auspicio è che la legge delega possa prevedere un cospicuo aumento delle risorse. Non convince invece la possibilità di assegni alle famiglie che non risolverebbe la mancanza di un’assistenza strutturata. Infine è auspicabile un indirizzo nazionale concordato con le regioni e le autonomie locali per orientare in modo corretto le attività e renderle più stabili soprattutto dal punto di vista del finanziamento.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)