Il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HCT) ha quasi raddoppiato la sopravvivenza di pazienti affetti da sindrome mielodisplastica (MDS) tra i 50 e i 75 anni nello studio 1102 del Blood and Marrow Transplant Clinical Trials Network, presentato al congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH). I progressi nel trattamento dell’MDS hanno migliorato la sopravvivenza dei pazienti e la loro qualità di vita, riducendo il carico trasfusionale. Tuttavia, l’HCT, ampiamente utilizzato nei pazienti con MDS più giovani, rimane l'unica terapia curativa per l’MDS.
Questa metodica terapeutica è stata utilizzata con successo in pazienti anziani selezionati con MDS, con risultati simili a quelli ottenuti in pazienti più giovani, tuttavia ai pazienti anziana di rado viene offerto il trapianto in una fase iniziale della malattia poiché i benefici relativi di questa procedura rispetto alla terapia che non preveda il trapianto non sono stati ben definiti in questo gruppo di pazienti. Sulla base dei risultati di questi studi, Cutler e gli altri autori affermano che l'HCT dovrebbe essere offerto a tutti i pazienti di età compresa tra 50 e 75 anni con MDS a rischio IPSS Int-2 o elevato, per i quali sia possibile identificare un donatore idoneo. Inoltre, concludono gli autori, avviare la procedura di trapianto il più presto possibile può aumentare le chance di un paziente di trovare un donatore adatto e poi poter procedere a fare il trapianto con successo.
(Fonte: tratto dall'articolo)