I dati relativi all'anno 2022 sulla popolazione a livello regionale, forniti dalla banca dati della Commissione europea e dall'Istat, descrivono una situazione demografica allarmante per la Sicilia, alle prese da diversi decenni con fenomeni di spopolamento e dinamiche migratorie che ne hanno impoverito il cosiddetto capitale umano.
I giovani, e spesso quelli col titolo di studio più alto, fuggono alla ricerca di un futuro migliore. Le coppie si accontentano di un numero sempre minore di figli. Oppure decidono di non averne del tutto in attesa di una situazione lavorativamente ed economicamente più stabile. Mentre gli appartenenti alle fasce d'età più avanzate aumentano. Se i giovani sono sempre meno rappresentati e il totale resta quasi invariato ad aumentare sono i cosiddetti meno giovani: persone che dopo anni di lavoro agognano la pensione o che fanno i conti con gli acciacchi della vecchiaia. I cinquantenni (50/59 anni) aumentano la propria rappresentanza di quasi 10mila unità: +1,3%. E le fila dei sessantenni (60/69 anni) si ingrossano di 14mila unità: +2,2%. Ma è tra gli over 70 che si registra l'incremento maggiore: +4,2% tra i 75/79enni.
Tra gli over 80 si manifesta un leggero decremento (meno 0,6%) probabilmente dovuto agli effetti del Covid-19 che ha colpito maggiormente gli anziani. L'invecchiamento progressivo della popolazione non è un fenomeno solo siciliano o italiano. È l'intero vecchio continente costretto a fare i conti con dinamiche demografiche che mettono a rischio la competitività economica e la stabilità sociale dei singoli stati. Un esempio su tutti riguarda le politiche di assistenza agli anziani, spesso soli perché i figli sono stati allontanati dal lavoro a migliaia di chilometri di distanza.
Per questa ragione la Commissione europea analizza i dati demografici attraverso indicatori che servano a leggerne le modifiche. Se finora la Sicilia ha presentato indici migliori per un numero medio di figli per donna ancora maggiore rispetto alla media italiana (1,35 contro 1,24) nei prossimi anni l'Isola dovrà fronteggiare, oltre all'invecchiamento della popolazione, anche l'emigrazione dei più giovani a causa delle scarse possibilità di realizzarsi in loco. L'indice di dipendenza degli anziani, il rapporto tra gli over 65 e i cittadini di età compresa fra 15 e 64 anni, è a 35,2%. Ma l'Istat prevede per il 2023 che si incrementi ancora fino a sfiorare il 36%. Vent'anni prima era al 26%, dieci punti più basso.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)