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Arachi Alessandra

Siamo un Paese solo per anziani?

Il Corriere della Sera, 21-06-2019, p.23

Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, avvisa che stiamo vivendo un calo demografico paragonabile solo al biennio 1917-1918, epoca segnata dalla Grande Guerra e dagli effetti dell’epidemia di “spagnola”. 

Oltre a questo si deve considerare che è in atto un «conflitto» generazionale che si misura in stili e qualità della vita, con nonni sempre più pimpanti e più ricchi, e i giovani inchiodati ad un ascensore sociale che non parte. I ragazzi lasciano sempre più tardi la famiglia di origine; nel 2018, su 9 milioni 630 mila ragazzi tra i 20 e i 34 anni, più della metà — 5,5 milioni — vive a casa dei genitori. 

Gli indicatori della povertà assoluta sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (dal 3,6 all’8,4%) rispetto alle fasce di età tra i 18 e i 34 anni. Tra gli anziani si contano 2,2 milioni di ultra 85enni (oltre più di 15 mila ultracentenari) e soprattutto godono di ottima salute. Grazie a stili di vita salutari in media si vive in condizioni di buona salute oltre i 60 anni, tanto che per la fascia d’età tra i 65 e i 69 anni viene coniato un neologismo, «i giovani anziani».

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Arachi Alessandra
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine23
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-06-21
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 21-06-2019, p.23
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
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Arachi Alessandra
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Parole chiave: Analisi demografica