Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Sardegna, allarme spopolamento: nei borghi 46mila case vuote

www.redattoresociale.it, 30-09-2021

La fotografia scattata nell'ultima indagine della Cna Sardegna mostra che nell’isola ci sono 165 i borghi popolati in media da 1.400 abitanti e caratterizzati da un forte tasso di invecchiamento della popolazione -circa un quarto degli abitanti ha superato i 64 anni- e dalla presenza di molti edifici in disuso: ad ora risultano 11.700 gli edifici inutilizzati e 46 mila le abitazioni vuote. In un contesto di irreversibile riduzione della popolazione -che potrebbe arrivare al -28% da qui al 2050- e senza un cambiamento di rotta, sarà la popolazione dell'entroterra isolano a calare maggiormente: -36%, in base alle proiezioni demografiche.

Il calo demografico, lo spopolamento dell'entroterra, tende a determinare la perdita di identità culturale dell'isola e per questo è necessario un progetto di sviluppo che ponga maggiore attenzione alle dinamiche socio-economiche dell'entroterra, attraverso la valorizzazione e la tutela del patrimonio paesaggistico e culturale, ripensando la qualità della domanda turistica, promuovendo un turismo culturale, naturalistico, esperienziale e promuovendo la cultura, l'economia, l'artigianato e le tradizioni locali. Il rischio è che il fenomeno stesso, accelerando, possa portare, in certe realtà dell'interno, non solo ad una morte economica ma anche ad una ben più irreversibile morte anagrafica.

Una morte che è anche una morte culturale, quando l'impoverimento del territorio porta ad un impoverimento del capitale umano, con gli individui culturalmente più preparati che prediligono contesti socio-economici più dinamici e tendono a spostarsi verso le grandi città, i comuni litoranei o all'estero. Inoltre in un contesto di declino demografico, diventano più onerosi e meno efficaci il presidio e la tutela del territorio. Il recupero fisico a partire dai piccoli borghi inciderebbe in maniera diretta sull'incremento delle attività produttive collegate al settore edilizio ed in particolare sulle attività artigiane.

Determinerebbe la valorizzazione patrimoniale dei beni immobili, di incentivo per la proprietà edilizia e per l'innesco di un processo di manutenzione, restauro e trasformazione degli edifici. Potrebbe dunque aiutare ad invertire la rotta del declino delle attività economiche, lasciando spazio a nuove attività imprenditoriali sempre più orientate ad uno sviluppo sostenibile.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-09-30
Numero
Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 30-09-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Analisi demografica