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Meli Elena

Sai qual’è il tuo "invecchiotipo"?

Il Corriere della Sera, 21-01-2024

Stando alle ricerche di Michael Snyder, genetista dell’università californiana di Stanford, le principali direttrici su cui viaggia l’organismo quando passano gli anni sarebbero quattro: c’è chi ha il sistema immunitario che subisce di più i colpi del tempo, chi è più «fragile» nel fegato, chi sente l’età soprattutto nei reni e chi invecchia prima a livello metabolico. Questi quattro talloni d’Achille individuerebbero i quattro principali tipi di invecchiamento, gli invecchiotipi appunto, e capire quale sia il nostro potrebbe essere un primo passo per puntare a una longevità di successo, con interventi che anziché essere a 360 gradi potrebbero focalizzarsi soprattutto sul mantenere giovani le parti destinate a invecchiare più in fretta e male. 


Ulteriori indagini peraltro hanno già aumentato ad almeno 9 gli invecchiotipi possibili e lo stesso Snyder di recente ha affermato che avendo  il corpo 78 organi, potrebbero esistere 78 invecchiotipi. È probabile che i principali siano circa 50, da ridurre a 20 tenendo conto che molti organi e sistemi sono strettamente interconnessi. Invecchiare è inevitabile, ma la velocità con cui lo fanno differenti organi e apparati non è la stessa: fra gli elementi che più incidono sul processo ci sono fattori genetici, abitudini di vita (chi è attivo avrà muscoli e ossa che restano giovani più a lungo) ma anche parametri come il ricambio cellulare, che quando è rapido contribuisce a mantenere giovani i tessuti, o lo stress ossidativo, maggiore per pelle o polmoni, direttamente a contatto con agenti esterni.


Tenendo conto di quale parte del corpo è più rapida nell’imboccare la via del declino si potrebbe agire per ridurre la velocità del processo in generale, secondo le teorie del genetista statunitense Michael Snyder. Il ricercatore seguendo nel tempo alcuni volontari e misurandone numerosi parametri, ha identificato i quattro principali invecchiotipi e con questi le patologie più spesso coinvolte nel percorso verso la vecchiaia. Chi ha un invecchiotipo metabolico, per esempio, ha più spesso valori alterati di glicemia e colesterolo, fa fatica a mantenere il peso e con il tempo tenderà a sviluppare con maggiore probabilità malattie cardiovascolari, obesità, diabete di tipo 2; chi è debole di fegato manifesta difficoltà nel ripulire l’organismo dalle scorie; l’invecchiotipo renale ha invece maggiori difficoltà a mantenere un bilancio idrico-salino adeguato e può andare incontro a ipertensione oltre che a insufficienza renale; infine, l’invecchiotipo immune è quello che ha minor capacità di gestire infiammazione e infezioni e può ammalarsi con maggiore probabilità di patologie come artrite reumatoide o sclerosi multipla.

(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)

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Autore (Cognome Nome)Meli Elena
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2024
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-01-21
Numero
FonteCorriere della Sera
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 21-01-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)
Volume
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Meli Elena
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Parole chiave: Longevità Preparazione all'invecchiamento