Gianluigi Pirazzoli, presidente dell’Associazione nazionale strutture terza età (Anaste) dell’Emilia-Romagna e del Sant’Anna-Santa Caterina, una delle case di riposo più grandi della Regione, entra a gamba tesa nel dibattito sulla riapertura delle Rsa, nel tentativo di fare chiarezza. Pirazzoli ricorda che le strutture facenti capo alla sigla avevano già dato spazio alle visite a partire dal 27 maggio, dunque, sottolinea “le nuove normative non introducono niente di nuovo”.Tuttavia, precisa che il loro principale merito è di sveltire il processo di ammissione in struttura, introducendo il principio della ‘vaccinazione tempestiva’. Prima, senza vaccinazione, era necessario un isolamento di 14 giorni. Con le nuove disposizioni, si attiva l’Ausl che va nelle residenze a vaccinare i nuovi arrivati già dai primi giorni di permanenza, snellendo quindi un iter che aveva intasato le liste d’attesa.
Pirazzoli manifesta perplessità a proposito della “green card”, che definisce “una grande cosa”, se solo ci fosse al momento un organo preposto a rilasciarla. Attualmente solo il fascicolo sanitario elettronico può attestare l’immunizzazione, ma è su base volontaria. Per questo, nelle strutture di Anaste Emilia-Romagna, si prosegue come dal 27 maggio 2020, con le visite all’aperto, la dichiarazione di responsabilità del visitatore in entrata e l’autocertificazione.
Infine, i dati degli immunizzati del Sant’Anna: "Tra gli ospiti il 95 % è già vaccinato, come l’80 % del personale. Un altro 10 % dei nostri operatori è risultato immune dopo aver preso il Covid, dunque sarà vaccinato in seguito. Il restante 10 & è corso a vaccinarsi dipo l’intervento del Presidente del Consiglio. Chi fa questa professione non può esimersi dall’obbligo di vaccinarsi".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)