L'ultima commedia americana sulla casa di riposo è "Queen Bees", e racconta la storia di Helen (interpretata da Ellen Burstyn), che si trasferisce con riluttanza in una comunità di anziani lasciando temporaneamente la sua casa che ha bisogno di riparazioni dopo un incendio accidentale in cucina. Helen è ancora sveglia e attiva e capace di vivere da sola, ma la figlia dell'agente immobiliare sembra voler cogliere l’occasione per liberare l’appartamento e metterlo in vendita. La comunità dei pensionati è un luogo piacevole e piena di anziani attivi e socievoli e di attori di talento, come James Caan, Ann-Margret, Jane Curtin, Loretta Devine e Christopher Lloyd, che fanno del loro meglio per intrattenere lo spettatore.

“Queen Bees”, diretto da Michael Lembeck, non è esattamente un brutto film, ma non è nemmeno un capolavoro. Ha del sentimento e alcuni momenti piacevoli, ma ha anche molti dei cliché che ci si aspetta da un gruppo di anziani: uno scherzo sull'incontinenza, una scena di marijuana, gag sull’ictus. Anche il titolo (“Api regine”) sembra gettato con noncuranza sulla pellicola come un tentativo di etichettarla “per anziani”. Non rappresenta neanche uno studio comico o antropologico sui rapporti tra i gruppi che nascono in una casa di riposo. È un film che sembra inventato da un nipote riverente che pensa di conoscere tutto ciò che c'è da sapere sugli anziani e non ha mai pensato di chiedere al suo stesso nonno.