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Cedrone Giovanni

Piano nazionale demenze, in Senato Ddl per implementarlo.

www.sanitainformazione.it, 04-11-2020

L’Italia dei 21 sistemi sanitari regionali si conferma a macchia di leopardo anche per quanto riguarda l’applicazione del Piano nazionale delle demenze approvato ormai nel lontano 2014. Solo un anno fa, poco prima dello tsunami Covid-19 che ha travolto il mondo e l’Italia, l’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità tracciava un quadro preoccupante dello stato dei servizi: in vaste aree del Paese, al Sud soprattutto, i centri ancora non ci sono o sono poco più di un miraggio, così come la disponibilità e la qualità dei percorsi di diagnosi e di trattamento. Un vero dramma, considerando che l’Italia è il Paese più longevo d’Europa con 13,4 milioni di ultra-sessantenni.  Si stima inoltre che la demenza colpisca 1.241.000 persone e che i costi diretti per l’assistenza superino gli 11 miliardi di euro, secondo il Censis.

Un quadro che è diventato ancora più critico con la pandemia da Covid-19, come conferma a Sanità Informazione Patrizia Spadin, Presidente di AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer): «Praticamente con il Covid non c’è stata più assistenza per questi malati. È stato un periodo drammatico per le famiglie perché da una parte le badanti spesso se ne sono andate perché positive o perché dovevano occuparsi della loro famiglia. Dall’altre parte i servizi sanitari hanno subito delle drastiche chiusure, come è stato logico che succedesse, ma non ci si è riorganizzati per la riapertura se non lentamente verso luglio-agosto. È stato un periodo molto difficile perché tutto è ricaduto sui familiari, compreso il peggioramento della malattia: tutti i pazienti (lievi, moderati, severi, giovani e anziani) sono infatti peggiorati moltissimo. Ora, con la seconda ondata, si rischia di tornare nella stessa situazione, alcuni servizi stanno iniziando a chiudere».

In base al Ddl il Fondo per le demenze avrà una dotazione pari a 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Un’iniezione di denaro che potrebbe essere favorita anche dal Recovery Fund: dall’Europa potrebbero arrivare fondi anche per un’altra partita che si sta giocando in Parlamento, la legge sui caregiver molto attesa dai familiari dei malati di demenza.

«Si va nella strada giusta – commenta Spadin -. Il Ddl è migliorabile ma è già qualcosa. L’Alzheimer non è solo assistenza, è anche sanità. Andrebbe implementata tutta la parte sanitaria. Adesso noi sappiamo che ci sono nuovi farmaci in arrivo. Sono farmaci particolari che hanno la specificità di essere attivi ed efficaci soltanto nei prodromici e quindi avremmo bisogno di una sanità in grado di scovare i prodromici, di fare prevenzione. E nel prossimo futuro abbiamo bisogno che venga implementata anche la specialistica specifica per le demenze. Al governo voglio dire che non possono dimenticarsi di un così grande numero di pazienti lasciandoli a casa chiusi con i familiari. Noi ci mettiamo tanta buona volontà ma non possiamo reggere tutto il peso da soli. Il welfare relativo alla demenza non può chiudere».

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Cedrone Giovanni
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2020-11-04
Numero
Fontewww.sanitainformazione.it
Approfondimenti Onlinewww.sanitainformazione.it/salute/piano-nazionale-demenze-in-senato-ddl-per-implementarlo-spadin-aima-sui-familiari-il-peso-delle-chiusure/
Subtitolo in stampawww.sanitainformazione.it, 04-11-2020
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Cedrone Giovanni
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Parole chiave: Assistente familiare, badante Funzioni cognitive Legislazione nazionale