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Perché gli anziani mangiano meno (e in modo meno salutare)?

www.fondazioneveronesi.it, 05-11-2020

Perché gli anziani mangiano meno (e in modo meno salutare)?

Seguire una dieta adeguata e corretta non è affatto scontato, soprattutto nell’anziano, perché ciò richiede conoscenze, capacità di scelta e autonomia gestionale.
Tutto questo può essere complicato dall’insorgere di malattie che colpiscono più frequentemente le persone nel corso della terza età e che, pur non essendo talvolta particolarmente invalidanti, possono rendere difficile alimentarsi in modo sano e salutare.

La disfagia è un disturbo della deglutizione che rende difficoltoso o, nei casi più gravi, addirittura impossibile il passaggio dei liquidi o del cibo dalla bocca allo stomaco.

Una persona anziana che soffre di disfagia deve prestare molta attenzione durante i pasti per evitare il rischio di aspirazione, cioè di passaggio di liquidi o alimenti nelle vie aeree, che può comportare conseguenze anche molto gravi.

Cosa può accadere quando si comincia a deglutire male? Che, per paura, una persona limiti molto la varietà di cibi e liquidi, mangi meno del necessario o perda addirittura interesse nei confronti della buona tavola. Anche l’assenza parziale o totale dei denti (edentulia) o la presenza di protesi mobili possono condizionare l’alimentazione degli anziani. Le soluzioni per mantenere il piacere della tavola in sicurezza ci sono: usare alimenti frullati a consistenza morbida e omogenea nella disfagia, oppure scegliere pasti morbidi e appetitosi nell’edentulia.

Con l’avanzare dell’età, possono essere tanti i motivi che portano alcune persone a sentirsi più malinconiche o addirittura depresse: una malattia, la perdita di una persona cara, la solitudine, la perdita di ruolo sociale. Queste situazioni possono causare isolamento e perdita d’interesse per le cose abituali, come leggere il giornale, guardare la TV, frequentare gli amici, uscire di casa. La tristezza diventa compagna abituale e spesso si perde anche l’interesse nei confronti del cibo. Il medico di famiglia può diventare un punto di riferimento per l’anziano sia come raccoglitore del disagio, sia per la terapia antidepressiva se indicata.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2020-11-05
Numero
Fontewww.fondazioneveronesi.it
Approfondimenti Onlinewww.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/perche-gli-anziani-tendono-a-mangiare-meno-e-in-modo-meno-salutare
Subtitolo in stampawww.fondazioneveronesi.it, 05-11-2020
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Parole chiave: Alimentazione Disturbi e malattie legati all'invecchiamento