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Russo Paolo

Oltre 6,5 milioni di anziani a rischio. I medici: mani legate dalla privacy

La Stampa, 03-07-2021, p.11

Oltre 6,5 milioni di anziani a rischio. I medici: mani legate dalla privacy

Oltre 41 milioni di italiani sono esposti a rischio di infezione da variante Delta o perché non vaccinati o perché coperti con una sola dose, che si è dimostrata essere facilmente perforabile dalla mutazione ex indiana. La mutazione in sostanza mette a rischio 6 milioni e 672mila over 60. Di questi 3 milioni e 752mila appartengono alla fascia 60-69 anni, 2 milioni e 387mila a quella 70-79 e 533mila agli ultraottantenni.

Per questo la parola d'ordine è accelerare con le vaccinazioni. Alberto Cirio, presidente del Piemonte, denuncia la fragile situazione attuale alla quale la Regione cerca di porre recuperando alla campagna vaccinale gli over 60 ancora non immunizzati, nonostante le norme sulla privacy, che non consentono di individuare e contattare chi non si è vaccinato. Sempre per motivi di privacy continuano ad avere le mani legate i medici di famiglia. La struttura commissariale sta esaminando gli aspetti legati alla riservatezza dei dati per poter utilizzare il software messo a punto, sia per individuare i pazienti più fragili che quelli già immunizzati che è inutile andare a contattare. Uno strumento che potrebbe facilitare la campagna di sensibilizzazione sugli over 60 fino ad oggi adottato solo dalla Campania.

Eppure i medici di famiglia, a detta di Speranza, in questa fase possono fare la differenza, perché fuori dai radar della campagna non ci sono soltanto i circa 3 milioni dai 60 anni in su che non hanno nemmeno una volta mostrato il braccio. Ma ora a preoccupare sono anche i "pentiti della vaccinazione", ossia il milione e 659mila over 70 e i 271mila ultraottantenni che dopo aver fatto la prima dose sembrano aver fatto il passo indietro.

I quasi 2 milioni di anziani (volendo escludere la fascia dei sessantenni) che ancora devono fare il richiamo dovrebbero infatti da tempo aver chiuso il loro ciclo vaccinale, visto che gli ottantenni hanno iniziato a immunizzarsi a gennaio e i settantenni dovrebbero già aver fatto tutto tra febbraio e marzo.

Escluso qualche ritardatario, il resto di questo nutrito plotone "monodose" è a questo punto composto in larga parte da chi ha iniziato a nutrire qualche scetticismo dopo l'altalena di pareri e prescrizioni sui vaccini a vettore virale. Del resto non è un caso se, come documenta il rapporto settimanale della fondazione Gimbe, tra gli oltre 4 milioni e 600mila anziani in attesa di una seconda dose, ben 3 milioni e 154mila l'appuntamento lo avrebbero con AstraZeneca.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Russo Paolo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine11
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-07-03
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Stampa
Subtitolo in stampaLa Stampa, 03-07-2021, p.11
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Russo Paolo
Attori
Parole chiave: Prevenzione Vaccinazioni