Approvato (10/10/2022), il testo del disegno di legge delega di riforma del sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti. E’ il primo tassello di quel progetto – inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza - che vorrebbe condurre alla nascita di un Sistema nazionale Assistenza Anziani, con l’obiettivo di migliorare la loro vita e quella delle loro famiglie laddove il sistema di welfare sconta una debolezza strutturale. Il testo della legge delega, dopo il passaggio in Conferenza Stato Regioni, sbarcherà in Parlamento, con le nuove Camere chiamate ad approvarlo tassativamente entro il 31 marzo 2023: tempi ristretti, come quelli di tutte le riforme inserite nel treno chiamato Pnrr.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri, coordinato dalla Presidenza del Consiglio con i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali e della Salute, è anche il frutto del lavoro, della riflessione e delle proposte avanzate dalla Commissione Paglia, dalla Commissione Turco e dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, raggruppamento di 52 organizzazioni che da tempo mette in evidenza la necessità di una riforma sul tema. Una riforma sulla non autosufficienza è discussa senza esito in Italia dalla fine degli anni novanta del secolo scorso: in questo lasso di tempo si è andati vicini al risultato quando il secondo governo Prodi lavorò (2007) su una legge delega apposita.
Nel frattempo altri paesi europei hanno invece concluso le loro riforme: l’Austria nel 1993, la Germania nel 1995, la Francia nel 2002, la Spagna nel 2006. E in tutti questi casi la riforma ha modificato profondamente il settore, rafforzandolo. Al momento le normative di rilievo sono regionali e comunali, ma in questo momento solo una normativa nazionale può definire gli obiettivi del sistema, può introdurre i livelli essenziali, può dedicare più fondi. Pur in un quadro sostanzialmente positivo ci sono aree presenti nella riforma sulle quali manca ancora una compiuta idea di progetto. Sono in particolare due.
La prima è l’area della residenzialità: quale possa essere la strategia nazionale per promuovere la qualità delle strutture residenziali in tutta Italia è un tema ancora da affrontare. E le indicazioni della legge sono molto generiche. L’altro aspetto debole riguarda le badanti: è vero che il loro ruolo è incentivato dall’aver previsto un’opzione servizi nello sviluppo della nuova indennità di accompagnamento, ma è altrettanto vero che manca ancora un progetto complessivo che metta insieme l’esigenza della promozione di un’occupazione regolare, il sostegno ai costi delle famiglie e lo sviluppo delle competenze e di un lavoro di qualità. Il testo definitivo della legge delega deve essere approvato dalle Camere entro il marzo 2023.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)