Con gli strumenti giusti posiamo migliorare la vita dei nostri cari che soffrono di Alzheimer.

Quando diventa impossibile continuare a prendersi cura di un congiunto affetto da demenza nella propria abitazione - per la sua stessa sicurezza o perché il livello di stress del suo caregiver raggiunge il limite di irritabilità e stanchezza - negli Stati Uniti una alternativa al ricovero in una struttura per anziani può essere il memory care.

Si tratta di un segmento del settore del mercato delle residenze per anziani, con un numero di unità in crescita secondo le stime della rivista Seniors Housing Business. Mentre nelle normali residenze il personale non interviene assiduamente nella vita degli anziani, che provvedono autonomamente alle proprie necessità, nelle memory care lo staff si assicura che i pazienti prendano i pasti e svolgano regolarmente diverse attività. Data la propensione all’allontanamento dall’abitazione, tipica di una gran parte dei malati di Alzheimer, gli spazi di una memory care sono dotati di porte allarmate, ascensori che per funzionare hanno bisogno di un codice e spazi esterni chiusi con acceso controllato. Le attività sono scelte in base al grado e al livello della malattia di ciascun paziente. Attraverso un portale di AARP, è possibile selezionare l'unità abitativa scelta tenendo conto di diversi parametri, quali l’ambiente generale (gli spazi aperti, luminosi e colorati); l’assistenza fornita dallo staff (che deve essere sempre presente e specializzato ; il cibo e l’attività (che devono essere variati e stimolanti); la possibilità di una lunga degenza nel luogo scelto per evitare traumi dovuti ad uno spostamento (verificando a priori la propria possibilità economica).