Anche se si decide di fare attività fisica dopo una vita “in poltrona” si può fare molto per la salute del proprio cuore, viceversa i benefici accumulati nel passato, se ci si “siede”, tendono a ridursi fino a scomparire, cominciare un’attività fisica a una certa età può condurre a notevoli risultati in termini di salute e sopravvivenza.
Uno studio, condotto su oltre 30mila soggetti con patologie cardiache, ha mostrato che continuare o intraprendere - ed è questa la maggiore novità - un’attività fisica anche in età non più giovanile può condurre a notevoli risultati in termini di salute (e sopravvivenza). Il rischio di mortalità cardiovascolare è risultato del 51% inferiore tra chi era sempre stato attivo e del 27% in chi aveva incrementato le "dosi" di sport. Negativi, i dati, sia per chi invece era sempre stato un sedentario o aveva ridotto notevolmente, col tempo, le performance sportive.
La ricerca, condotta in Svizzera, da Natalia Gonzales, dell’Università di Berna, presentata nel corso dell’ultimo European Society of Cardiology Congress di fine agosto, ha coinvolto soggetti con età media di 62 anni e mezzo (34% donne) dei quali sono stati indagati i livelli di attività fisica nel tempo (per oltre sette anni) mettendoli in relazione con i dati relativi alla sopravvivenza.
"Il movimento diminuisce la pressione; abbassa la frequenza cardiaca (e questo significa limitare, a parità di impegno, il consumo di ossigeno, il “carburante” del cuore); abbassa il colesterolo (e quindi si ha un calo del rischio delle placche aterosclerotiche); aiuta a perdere chili e anche questo riduce il fabbisogno di ossigeno. E diminuisce il pericolo di fibrillazione atriale. E la fibrillazione atriale comporta il rischio di trombi e quindi di danni al cervello o al cuore", commenta Gianfranco Beltrami, vicepresidente nazionale Federazione medico sportiva italiana. Per chi non è più giovane va consigliato "non solo allenamento di potenza, aerobico - come la corsa, la camminata a passo spedito, ciclismo o nuoto e così via per tre - quattro volte a settimana, ogni volta per una mezzora; ma anche degli esercizi per la flessibilità (consiglierei yoga, pilates) e per l’equilibrio (possono bastare anche 10 minuti, ma con regolarità, tutti i giorni) e di forza, un paio di volte a settimana, utilizzando pesi, elastici, specifiche macchine oppure usando come “attrezzo” il proprio corpo".
(Sintesi redatta da: Righi Enos)