La fotografia sugli occupati in Italia scattata dal Censis in un report realizzato con Philip Morris, evidenzia che a novembre in Italia si contavano 23,7 milioni di occupati, il livello più alto mai registrato.Ma in dieci anni, tra il 2012 e il 2022, la fascia 15-34 anni si è ridotta di 360mila occupati, mentre i lavoratori con almeno 50 anni di età sono aumentati di 2,7 milioni.
I precari sono ancora 3 milioni, in alcuni casi con contratti di alcuni mesi o addirittura alcune settimane. Cambia anche l'approccio al lavoro degli italiani. Per il 62,7% non è centrale nella vita e serve lavorare per vivere, non viceversa. Per oltre tre su quattro (il 76,1%), poi, in Italia le opportunità ci sono, ma sono poco qualificate e sottopagate.
La maggioranza dei giovani (il 76,2%) è convinta che un impegno aggiuntivo di un'ora di lavoro debba avere un compenso tale da giustificare la rinuncia a un'ora di tempo libero. L'80% degli occupati vede nel lavoro un fattore che ha portato a trascurare gli interessi personali, tanto da porre il proprio benessere in secondo piano. Da qui l'attenzione per le sperimentazioni in Europa della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)