Rispetto per la dignità dei (tanti) malati, assistenza competente, cure attente a ogni persona: la Giornata mondiale dell'Alzheimer rilancia diversi punti fermi.
Da molti anni il mese di settembre è dedicato in tutto il mondo alla malattia di Alzheimer e alle altre demenze, con la Giornata mondiale il 21. Può quindi essere utile, senza voler fare della banale didattica, indicare schematicamente gli aspetti principali al centro del mese e della Giornata dedicati all’Alzheimer.
Il primo riguarda il riconoscimento che la demenza, nelle sue varie forme, è una malattia e come tale deve essere curata, dedicandole tutte le risorse necessarie, dal momento della prima diagnosi agli eventuali ricoveri ospedalieri. Il secondo, solo apparentemente minore, riguarda la difesa della qualità delle cure all’interno dei servizi prestati ogni giorno perché, anche se in difficoltà organizzativa e finanziaria, questi possono sempre fornire un servizio attento ai sintomi, al dolore che ne consegue, cercando di rendere disponibile il meglio delle competenze e delle tecnologie.
Una terza attenzione sollecitata da questa Giornata dell’Alzheimer è relativa alla formazione degli operatori; anche se negli ultimi anni sono stati compiuti grandi progressi, resta ancora molto da fare perché ogni medico, ogni infermiere, ogni OSS, tutti gli altri operatori incaricati delle cure ricevano una formazione adeguata ai propri compiti.
Infine, deve essere dedicata un’ulteriore attenzione alla formazione degli operatori delle RSA perché la presenza di persone affette da demenza raggiunge in molte strutture il 70%. I loro compiti sono pesanti sul piano fisico e psicologico; solo una formazione che valorizzi il significato delle cure permette di superare le probabili crisi. Infine, tra i molti altri argomenti che riempiono di lavoro e di impegni questo tempo dell’anno dedicato all’Alzheimer, va ricordata l’affermazione: “la demenza non cancella la vita”.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)