Emilia ha compiuto 85 anni. Da 50 vive Bologna con il marito Giorgio, che oggi di anni ne ha 90, in un condominio del Quartiere Porto-Saragozza.
Il 10 marzo tutti hanno cominciato a lavorare in smart working e il condominio, di solito vuoto e silenzioso lungo tutto l’arco della giornata, si è improvvisamente popolato di passi e voci nuovi. “Pensavo a tutti questi ragazzi soli, con le famiglie lontane – racconta Emilia –. E anche io ero parecchio preoccupata: soffro di aritmia, ho problemi a un rene. Avevo paura di sentirmi male, di dover andare in ospedale, di espormi al coronavirus. Ma, prima che lo sconforto prendesse il sopravvento, mi sono detta: ‘Devi reagire’. Così ho scritto una barzelletta ai ragazzi del condominio e l’ho appesa alla mia piantina sul tavolino del pianerottolo”.
Da quel momento tutti hanno detto a Emilia che ogni giorno avrebbe dovuto lasciare un messaggino. Ora è tutto documentato: poesie e pensieri sulla Pasqua, il 25 aprile, sulla sua vita privata. C’è “Il giorno in cui Giorgio sposò l’Emilia”: “2 ottobre 1960. Poi c’è il giorno della comunione – era il 1946 – con le scarpe strette che il padre, volontario alla Croce Rossa, era riuscito a recuperare;la Liberazione di Bologna il 21 aprile del 1944. E poi ricette e barzellette.
Visto il successo riscosso, Concetta, una coinquilina, ha cominciato a pubblicare i lavori di Emilia anche sul suo profilo Facebook, ogni domenica, con l’hashtag #iorestoacasaconunsorriso.
Una sessantina di manoscritti in tutto, l’ultimo realizzato proprio il giorno del suo compleanno (dal titolo “I miei primi 85 anni”), come sempre firmato “La cacciatrice di sorrisi”.
Concetta l’ha anche iscritta a un concorso di poesia, per provare a dare corpo al grande desiderio di Emilia: divulgare e condividere i suoi piccoli componimenti.
Perché Emilia, la passione per la scrittura, l’ha sempre avuta: di fianco alla sua macchina da cucire, un foglio e una penna ci sono sempre stati. “Un po’ cucivo, un po’ piangevo, un po’ scrivevo – racconta –. Mi veniva in mente un parola, e subito riuscivo a scrivere tutta la storia. Non so come sia possibile”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)