Dall’ultima edizione del rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes), diffuso dall’Istat il 29 maggio scorso, emerge che a dicembre 2018 la speranza di vita alla nascita è di 82,7 anni a livello nazionale. Dopo la flessione del 2015 è ripresa la crescita, già evidenziata fra il 2016 e il 2017. Notevoli sono le differenze di genere riscontrate.
Si riduce in modo diffuso sul territorio, la differenza (+5,7 anni) tra l’aspettativa di vita degli uomini e delle donne. Nel 2004 l’aspettativa di vita per le donne in Italia era di 83,6 anni contro i 77,9 degli uomini. Nel 2017 il divario tra le donne (84,9) e gli uomini (80,6) è di 4,3 anni. Per la speranza di vita degli uomini, gli incrementi più bassi si registrano quasi esclusivamente nel Mezzogiorno. Gli incrementi più alti si distribuiscono in tutte le aree del Paese ma sono prevalenti al Nord, con Sondrio e Lecco che registrano la crescita maggiore (+3,9).
Quanto alla speranza di vita nelle città, il Bes fa emergere (dato al 2017) grosse differenze; il gap è di 3,3 anni, con Napoli in ultima posizione (80,7 anni) e Firenze, Prato e Treviso (88,4) al primo posto. Si conferma il vantaggio di gran parte delle province del Nord-Est e del Centro (escluse quelle del Lazio), mentre livelli molto al di sotto della media-Italia accomunano gran parte di Campania e Sicilia, con gradazioni diverse.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)