Le misure contro la pandemia, come l'isolamento o l'evitare il contatto sociale, stanno contribuendo ad aggravare il problema legato alla solitudine, soprattutto tra gli anziani. In questo contesto, l'Osservatorio Cities that Care, ha pubblicato il rapporto «Impact of loneliness in the media», che analizza le ripercussioni di questo problema a partire dal parere pubblicato nei media, ed evidenzia la scarsità di dati ufficiali sulle persone anziane che vivono e muoiono in una situazione di solitudine, perché, nonostante ci siano studi che fanno riferimento al numero di anziani che vivono da soli, si citano solo percentuali di famiglie unipersonali abitate da persone di età superiore ai 65 anni.
In definitiva, mancano dati sulla solitudine nell'invecchiamento e nella fine della vita. Ad esempio, i verbali dei decessi non specificano se il corpo sia stato trovato solo, mentre la polizia e i vigili del fuoco non raccolgono dati sulla situazione della persona deceduta. In ogni caso, il rapporto, il cui obiettivo principale è descrivere l'impatto della solitudine sull'invecchiamento e sul fine vita, evidenzia che è necessario affrontare questo problema da un punto di vista interdisciplinare, dal punto di vista sociale e della salute pubblica, e attuare politiche rivolte alla popolazione al fine di attuare un cambiamento strutturale e, in questo contesto, si evidenzia anche l'importante ruolo svolto dai media nella sensibilizzazione dei cittadini.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)