Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica spagnolo, il 2020 si è chiuso con il maggior numero di morti e il minor numero di nascite in una serie storica che inizia nel 1941, due anni dopo la fine della guerra civile. La differenza tra nascite e morti registra 153.724 morti in più rispetto alle nascite, il triplo del dato del 2019, che era già il peggiore fino a quel momento. Diego Ramiro, direttore dell'Istituto di economia, geografia e demografia del Consiglio superiore per la ricerca scientifica, ritiene che "questi dati erano prevedibili in una situazione di pandemia come quella che abbiamo vissuto". E aggiunge un fattore in più alla crisi demografica: l'età media della maternità raggiunge un nuovo record, 32,3 anni, un decimo in più rispetto all'anno precedente.
Non significa che l'eccesso di mortalità che raccolgono i dati sia dovuto al coronavirus: una parte di questi decessi potrebbe essere dovuta ad altri motivi, come malattie non adeguatamente curate a causa della saturazione di ospedali e centri sanitari dovuta al Covid. Joaquín Recaño, professore all'Università Autonoma di Barcellona e ricercatore presso il Centro di studi demografici, spiega che "la pandemia è la causa principale dell'aumento della mortalità", ma c'è la mancanza di “un ritratto accurato di quali siano i decessi per Covid e quali siano dovuti ad altri motivi”.
Il virus, letale soprattutto tra gli anziani, ha colpito la Spagna un paese in cui l'età media della popolazione è di 43,58 anni, quattro in più rispetto a appena due decenni fa. Gli ultrasessantenni costituiscono il 26,6% della popolazione spagnola, rispetto al 21,6% del 2000. A questi dati contribuisce in modo decisivo il fatto che nascono sempre meno bambini: 21.411 in meno nel 2020 rispetto al 2019. Recaño ritiene che nel 2021, nonostante la pandemia abbia continuato a causare morti, la mortalità diminuirà: “Molte persone anziane morte di Covid nel 2020 non moriranno nei prossimi anni. In altre parole, il virus ha anticipato la morte degli anziani, quindi è normale che non ci sarà una mortalità così alta”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)