Il piano per il Recovery fund, presentato dal ministro della Salute Roberto Speranza al Senato, vede come centrale la casa come luogo di cura.
Il ministero suggerisce «un piano integrato su territorio, ospedali, ricerca, innovazione tecnologica, sostegno alla filiera industriale legata alla sanità», che ha la sua base in un rafforzamento dell'assistenza domiciliare e della prossimità territoriale. Il ministro, preso atto dei profondi cambiamenti dovuti alla pandemia, propone quindi un Ssn di prossimità, vicino alle esigenze del cittadino. Il piano vede la casa come primo luogo di cura, dove le strutture territoriali faranno «prevenzione, cure primarie e assistenza» e negli ospedali - alleggeriti - si affronteranno le «patologie gravi». Il ministro vuole portare l'Italia ad essere in Europa il primo Paese per assistenza domiciliare.
Con il decreto Rilancio si passerà dal 4% di cure in casa per persone sopra i 65 anni al 6,7%. (considerando che la media Ocse è il 6%). Germania e Svezia sono al 9% e Speranza vuole portare l'Italia al 10%, grazie agli investimenti sul digitale, per implementare telemedicina e tele-assistenza.
Altro campo da rafforzare è quello delle case di comunità, sugli ospedali di comunità, sugli hospice per i malati terminali, sulle strutture di riabilitazione, sulla rete psichiatrica e sulle Rsa. Inserito anche nelle linee di indirizzo il ruolo cruciale degli Irccs, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)