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La memoria dei sensi: in casa di riposo a Gemona nasce il giardino profumato

www.messaggeroveneto/Udine, 26-02-2018

«Quando l’odore di un rosmarino può aiutare un anziano a ricordare, e diventa uno stimolo per la sua memoria». Si chiama “Il giardino profumato” ed è il progetto che l’associazione Avulss ha proposto al Comune di Gemona (Ud) per gli anziani ospitati nella casa di riposo di via Croce del Papa, e che punta a realizzare, a partire dal prossimo autunno, in collaborazione con i gruppi di volontariato vincenziano, attività di animazione nella struttura. Si punta così a migliorare ancora di più il servizio che viene offerto nella casa di riposo che oggi ospita 64 persone. In pratica, si vuole coinvolgere gli anziani nella riproduzione di piante attraverso tecniche, quali il prelievo di talee e la semina, che si possono realizzare al termine del ciclo stagionale annuale. Il  progetto innovativo, ha l’obiettivo di stimolare il recupero e il mantenimento delle funzioni cognitive, in particolare la memoria storica, attraverso il fare e la stimolazione sensoriale dei partecipanti. L’olfatto – è un senso privilegiato della memoria, in quanto un odore o un profumo già sentiti, hanno il grande potere di riportare alla mente, una scena d’infanzia, un paesaggio o un episodio, risvegliando la memoria a lungo termine che custodisce i ricordi autobiografici della nostra identità. Tra gli ospiti della struttura di riposo, ce ne sono molti che un tempo coltivavano un orto, erbe aromatiche oppure qualche fiore profumato. Con questo progetto, verranno realizzati una serie di laboratori manuali con la supervisione dell’azienda agricola Il Giardino Commestibile di Tarcento e, oltre alla riproduzione delle piante, si opererà anche nell’arte della trasformazione delle stesse, in tisane e cosmetici di vario tipo; si realizzeranno manufatti come corone di fiori o erbe, a uso ornamentale.Tutto questo porterà, al termine delle varie iniziative previste, all’allestimento di un vero e proprio giardino interno alla casa di riposo. Gli anziani saranno dunque i protagonisti indiscussi di questa esperienza, sia nello svolgimento delle attività personalizzate che non richiedano manualità complessa,  sia nel ruolo di assistenti ai volontari che invece svolgeranno le attività più complesse. Al termine dell’esperienza, sarà la stessa Avulss a stendere una relazione su quanto è stato realizzato, descrivendo le attività svolte, il livello di partecipazione e gli effetti sull’umore delle persone coinvolte.

(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)

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LinguaItaliano
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Data dell'articolo2018-02-26
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Fontewww.messaggeroveneto/Udine
Approfondimenti Onlinemessaggeroveneto.gelocal.it/udine
Subtitolo in stampawww.messaggeroveneto/Udine, 26-02-2018
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)
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Parole chiave: Buone pratiche Funzioni cognitive Orti