Sadiq Khan, attuale sindaco di Londra, ha promesso di aggiungere il personale dei supermercati e dell'assistenza nelle case di cura all'elenco dei lavoratori chiave ai quali garantire un accesso preferenziale ad alloggi più economici. Khan ha dichiarato di voler così "riconoscere il servizio e il sacrificio compiuti dalle categorie dei lavoratori chiave durante la pandemia sostenendoli per essere tra i primi in coda" per alloggi a prezzi accessibili. Alle sue dichiarazioni si aggiungono appelli da più parti per estendere questa politica degli alloggi avvantaggiati a livello nazionale.

Durante la pandemia, il personale dei supermercati e dell'assistenza alle persone fragili è stato già incluso dal governo nell'elenco del personale "critico", insieme a infermieri, vigili del fuoco e altre categorie di dipendenti pubblici. Per sostenerli il governo ha permesso ai loro figli di continuare a frequentare la scuola durante il lockdown. Ma rimangono retribuiti meno rispetto ad altri lavoratori chiave riconosciuti. Quasi la metà dei lavoratori dei supermercati nel Regno Unito - spesso immigrati -  guadagna meno del salario dignitoso effettivo, che è £ 9,50 l'ora e £ 10,85 nella capitale, secondo una ricerca della Living Wage Foundation. Il salario medio del personale dell'assistenza sociale è di £ 8,50 l'ora e quasi i tre quarti degli operatori guadagnano al di sotto di una paga dignitosa. Di fatto, il costo medio annuo per un affitto nella capitale assorbirebbe il 98% della paga di un assistente sociale e l'89% di un dipendente di supermercato.

Un sondaggio, condotto da Trust for London, ha mostrato che il 16% dei lavoratori dei supermercati e il 17% degli assistenti sociali farebbero fatica a permettersi una bolletta inaspettata di 100 sterline, rispetto al 12% dei lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale. Karolina Gerlich, della Care Workers 'Charity, ha dichiarato: "L'affitto è una parte enorme del problema finanziario". L'ente di beneficenza aveva ricevuto domande di sovvenzione dal personale addetto all'assistenza che viveva in ostelli per senzatetto e in squallidi alloggi in affitto “con la muffa sui muri”.