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Istat: povertà assoluta in forte crescita. Prestazioni sociali aumentate di 37,6 miliardi di euro (+9,6%)

www.redattoresociale.it, 09-07-2021

Istat: povertà assoluta in forte crescita. Prestazioni sociali aumentate di 37,6 miliardi di euro (+9,6%)

Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla situazione del Paese, sulla base dei conti nazionali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici nel 2020 si è ridotto del 2,8% (-32 miliardi di euro), quasi azzerando la crescita del biennio precedente. I consumi finali hanno subito una caduta di dimensioni molto più ampie (-10,9%) e mai registrate dal dopoguerra. Il reddito primario delle famiglie è sceso di 92,8 miliardi di euro (-7,3%). I massicci interventi pubblici di redistribuzione hanno fornito un contributo positivo di circa 61 miliardi di euro, compensando due terzi della caduta e sostenendo il potere d’acquisto delle famiglie.

Le prestazioni sociali sono aumentate di 37,6 miliardi di euro (+9,6%): tra le misure di sostegno al reddito, 13,7 miliardi sono andati alla copertura della cassa integrazione guadagni e 14 miliardi ad altri assegni e sussidi. Oltre 7 miliardi sono stati erogati nel corso del 2020 attraverso Reddito e Pensione di Cittadinanza, con 1,6 milioni di nuclei familiari percettori, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte. Il Reddito di Emergenza ha invece interessato 425mila nuclei familiari.

“Il 2020 costituisce un episodio unico, in cui l’andamento dei consumi, dal punto di vista temporale, territoriale e di categoria merceologica, è stato determinato dall’evoluzione della crisi sanitaria e dalle misure di contrasto alla pandemia”, afferma l’Istat. La riduzione delle spese è stata più intensa nel Nord Italia (-10,2% il Nord-ovest e -9,5% il Nord-Est), seguito dal Centro (-8,8%) e dal Mezzogiorno (-8,2% il Sud e -5,9% le Isole). La povertà assoluta interessa nel 2020 oltre 2 milioni di famiglie (7,7% dal 6,4% del 2019) e più di 5,6 milioni di individui (9,4% dal 7,7%).

Coerentemente con l’andamento dei consumi, la condizione peggiora di più al Nord che al Centro e nel Mezzogiorno. Nel Mezzogiorno vi è ancora l’incidenza più elevata (9,4% l’incidenza familiare), nel Centro la più bassa (5,4%). Le famiglie con persona di riferimento occupata sono state più colpite dalla crisi (incidenza familiare dal 5,5% al 7,3%). Le famiglie con persona di riferimento ritirata da lavoro restano, invece, quelle con la minore incidenza di povertà (il 4,4% nel 2020).

La povertà colpisce le famiglie più numerose: 20,5% per quelle con cinque e più componenti e 5,7% per quelle di uno o due componenti. “Rispetto alla crisi del 2012, il calo dei consumi e l’aumento della povertà registrati lo scorso anno sembrano più legati a vincoli oggettivi alla possibilità di spendere che a un deterioramento della capacità di spesa, molto contrastato dalle misure di sostegno ai redditi”, afferma l’Istat. I cittadini percepiscono, comunque, un peggioramento delle condizioni economiche della propria famiglia nel 20,5% dei casi.

L’età avanzata esercita un effetto protettivo: il 12% di chi ha 65 anni e più lamenta un peggioramento a fronte del 26,3% dei 35-54enni. Più di una persona su cinque (22,2%) ha avuto difficoltà nel fronteggiare impegni economici; la quota è più alta nel Mezzogiorno (30,7%) rispetto al Nord (18,4%) e al Centro (17%). Il peggioramento delle condizioni economiche al Nord è più marcato di quello registrato nel Centro-sud, in coerenza con gli andamenti della spesa per consumi e della povertà assoluta. Oltre 9 persone su 10 possono contare sull’aiuto di qualcuno che sia un parente, un amico o un vicino in caso di necessità. Il 93,1% definisce buoni o ottimi i rapporti con i familiari conviventi. Tuttavia, il 14,9% esprime paura nel dire o fare qualcosa quando si trova in famiglia. Durante la seconda ondata epidemica, il 12% dei cittadini (o un membro della loro famiglia) ha dovuto fronteggiare criticità tali da dover ricorrere ad aiuti economici, pubblici o privati, o alla vendita di beni di proprietà.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Data dell'articolo2021-07-09
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Fontewww.redattoresociale.it
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Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 09-07-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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