Il rapporto «Noi Italia» dell’Istat evidenzia che l’Italia è il paese più anziano d’Europa, seconda nel mondo solo al Giappone, con 187 anziani ogni 100 giovani: quello che in statistica viene definito la piramide rovesciata. Ma è anche quello con la più alta aspettativa di vita alla nascita. Nel 2022, la speranza di vita alla nascita della popolazione residente italiana è di 80,5 anni per i maschi e di 84,8 per le femmine.
Si vive mediamente più a lungo al Centro-Nord, con un picco nella provincia autonoma di Trento, dove la speranza di vita è di 81,9 anni per i maschi e 86,3 per le femmine. Il valore minimo della speranza di vita si ha in Campania, sia per i maschi (78,8 anni), sia per le femmine (83,1 anni). Un altro dato salta agli occhi: in Italia più di uno studente su dieci tra i 15 e i 19 anni , oltre l’11%, abbandona gli studi superiori.
L’altro numero, subito dopo, è che quasi un giovane su cinque tra i 18 e i 24 anni (il 19%) appartiene alla categoria dei cosiddetti neet, ovvero ragazzi che non studiano e non lavorano. Altro dato interessante è che nel 2022 la quota di adulti tra i 25 e 64 anni con al massimo la licenza media è di quasi il 40% (37,4%). E sono di più gli uomini (40,1%) che le donne (34,8%). L’investimento nell’istruzione rispetto al prodotto interno lordo è sotto la media europa: 4,1% contro una media del 4,9%.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)