Diversi studi recente statunitensi collegnoa il consumo dei pesci cosidetti SMASH (salmone, aringhe, sgombro, acciughe, sardine) alla longevità. È stato osservato, infatti, che nelle zone di diffusione di questo alimento molti abitanti superano i 100 anni di vita. Si tratta delle famose 5 zone blu: Okinawa (Giappone), Sardegna (Italia), Nicoya (Costa Rica9, Ikaria (Grecia) e LOma Linda (USA). Secondo i ricercatori consumare questo alimento un paio di volte a settimana comporta una effettiva riduzione del rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari.

Questi pesci sono particolarmente ricchi di omega-3, un fattore legato alla longevità, che non può essere prodotto dall’organismo e perciò deve essere assunto dall’esterno. Il nostro corpo non può produrre acidi grassi omega-3, quindi dobbiamo ottenerli dal cibo", spiega la nutrizionista Maya Feller. "Il motivo per cui gli omega-3 sono legati alla longevità è perché sono coinvolti in molti sistemi all'interno del corpo, tra cui la salute del cervello, il sistema nervoso centrale e la salute del cuore". Olte agli acidi grassi omega-3 Feller sostiene che i pesci SMASH sono una fonte proteica magra e contengono numerosi nutrimenti tra cui il selenio (legato alla riduzione del rischio delle malattie, al rallentamento del declino mentale e con un alto potere antiossidante) e la vitamina D (legata alla riduzione del rischio di cancro).

Inoltre, il loro contributo alla longevità deriva dalle dimensione contenute. Infatti, a fronte di una quantità così elevata di nutrimenti positivi, questi piccoli pesci contengono bassi livelli di mercurio, una neurotossina causata dall’inquinamento che può essere responsabile di un impatto negativo sul cervello e sul sistema nervoso. Al contrario il mercurio è presente nei pesci più grandi (tonno, cernia, pesce spada…) che lo assorbono in grandi quantità mangiando i pesci più piccoli.