Attraverso una prospettiva di diritto comparato, il volume analizza l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sulle tradizionalicategorie giuridiche. Emerge così l’inadeguatezza sia dei sistemi di welfare contemporaneo sia delle tutele privatistiche nel soddisfare le esigenze specifiche delle persone anziane.
E anche se gli anziani sono ormai un segmento considerevole della popolazione, in crescita, la senilità appare ancora relegata in una “zona grigia” del diritto, che richiede un ripensamento e specifici interventi normativi.
Partendo da questa premessa, dopo aver inquadrato la questione sotto il profilo della tutela internazionale e sovranazionale, si affrontano le tutele civilistiche, indagando come gli ordinamenti considerati reagiscano alla particolare condizione di fragilità connessa all’avanzare degli anni.
L'opera analizza alcune aree problematiche in cui è più evidente la mancanza di adeguata protezione, tra cui la discriminazione sulla base dell’età che, nonostante i recenti riconoscimenti normativi, è ancora considerata un fattore di “secondo livello”; la capacità e le misure di protezione; il problema del consenso prestato dall’anziano in ambito negoziale; la posizione dell’anziano nelle dinamiche di produzione e consumo.
L’analisi è effettuata tenendo sempre sullo sfondo il rapporto tra modelli di sicurezza sociale ed emersione di strumenti privatistici, tra intervento pubblico e autonomia privata, tra norme e prassi, nell’ottica di inquadrare e comprendere modelli emergenti ed individuare le best practices nel campo della promozione e protezione dei diritti dei soggetti anziani.
(Sintesi redatta da: Valerio Maria Urru)