Molte strutture residenziali del privato sociale e commerciali iniziano a diversificare e a creare sinergie nelle prestazioni diventando “Centrimultiservizi territoriali”. Nei prossimi anni il mercato dell’assistenza agli anziani cambierà profondamente. L’invecchiamento della popolazione italiana e la cronicizzazione delle patologie imprimono una spinta verso un modello di presa in carico capace di superare la rigida distinzione tra assistenza domiciliare e assistenza residenziale. Un dato interessante è osservare come molte Rsa del privato sociale e commerciali stiano diversificando i propri servizi tra residenziali e domiciliari, diventando “Centri multiservizi territoriali”.
Il primo caso è il Cottolengo con la “badante a tempo multiprofessionale” che offre un supporto nell’alimentazione e nella gestione delle terapia a soggetti autosufficienti. In pratica un servizio di badante multiprofessionale a tempo, con una competenza sociale e sanitaria che la badante tradizionale non può assicurare. Il secondo caso è quello della Pia Opera Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto nel veronese. Queste residenze sono già centri multiservizi. Da questi centri partono i team dell’assistenza domiciliare che si occupano prevalentemente di igiene e pasti per 280 utenti individuati dai Comuni.
Il servizio che questo privato sociale è in grado di offrire agli anziani è all’avanguardia e lo dimostrano le strumentazioni come la doccia idromolecolare, un brevetto che permette di lavare la persona allettata con acqua atomizzata e precisione centimetrica, senza dispersioni e ristagni. Hanno anche attivato anche un percorso di riabilitazione cognitiva e motoria da remoto e quindi sempre a domicilio. Stanno lavorando a due progetti con la Fondazione Cariverona: fisioterapia a domicilio e una piattaforma per gestire le domande di aiuto.
(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)