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Notari Ambra

Homu, il gioco da tavolo per realizzare un cohousing “di successo”

www.redattoresociale.it, 24-11-2021

Sei location, 6 tipologie abitative, 15 famiglie, 30 spazi e servizi condivisi, 4 professionisti del settore, 5 eventi, 10 anni di tempo: più spazi e servizi si realizzano, più punti si accumulano. E alla fine della partita si scopre “che tipo di abitante collaborativo sei”. Si chiama Homu, è un gioco cooperativo e viene dalla Sardegna: l’obiettivo è quello di costruire insieme con amici e vicini di casa un progetto abitativo collaborativo. Un modo per amalgamare le necessità in un’ottica di condivisione.

L’idea è venuta a Re.Coh Aps, associazione di promozione sociale nata per promuovere e realizzare progetti di abitare collaborativo in Sardegna attraverso il recupero del patrimonio architettonico esistente. Attivo dal 2014, il progetto Re.Coh prevede anche l’organizzazione di attività laboratoriali in collaborazione con altre realtà attive sul territorio.

Proprio da queste collaborazioni è nata prima l’idea di creare un gioco sull’abitare collaborativo in forma di laboratorio esperienziale chiamato RE.play e, ora, quella di creare un vero e proprio gioco da tavolo: Homu, appunto. Partendo dalla considerazione che in Sardegna sono numerosi gli edifici abbandonati, spesso di grandi dimensioni, RE.play, si qualifica come un gioco di ruolo sull’abitare collaborativo che ragiona sulle forma di cohousing, da quello desiderato a quello realizzato.

È uno strumento versatile, adattabile in base alle esigenze del momento. Poi due anni fa è nata l’idea di farne anche un gioco da tavolo. Per realizzarlo è stata anche lanciata una campagna di crowdfunding. L’idea è che Homu venga giocato in un gruppo, meglio se composto da abitanti collaborativi, magari inquilini di un cohousing: si gioca insieme, non uno contro l’altro.

Ognuno ha un ruolo, dei gettoni e rappresenta un nucleo familiare: c’è il single con figlio; la famiglia con tanti cani; la coppia di anziani; gli studenti Erasmus. Gli anziani vorrebbero la badante condivisa, gli Erasmus una saletta da ballo e per le feste. Ognuno ha obiettivi particolari che deve condividere con gli altri e, nell’accontentare le esigenze di tutti, si costruirà il progetto di abitare collaborativo più corrispondente alle esigenze del gruppo. Durante il percorso di costruiscono spazi e servizi. E poi c’è da fare i conti con le "esigenze extra", delle specie di carte imprevisto: anche in quei casi, la soluzione andrà trovata insieme. Il gioco si svolge su 10 anni, una partita dura tra i 40 e i 60 minuti. Non si rivolge a un target specifico, le regole non sono molte per favorire la partecipazione di tutti. Di fatto è un gioco, ma è anche un utile strumento di progettazione partecipata.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Notari Ambra
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-11-24
Numero
Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Onlinewww.redattoresociale.it/article/notiziario/ecco_homu_il_gioco_da_tavolo_per_realizzare_un_cohousing_di_successo_
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 24-11-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Buone pratiche Cohousing Rete sociale