I ricercatori del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca con i colleghi della Cattolica sono sino dal 2020 nei centri dove fu localizzato il primo focolaio di Covid in Lombardia con relativo lockdown per intervistare gli over 65 e comprendere come la loro vita quotidiana sia mutata. Il team sta raccogliendo dati e informazioni utili a capire se e come le pratiche acquisite dagli anziani durante l’emergenza siano diventate stabili.
L’indagine, avviata nella primavera del 2020, è stata ripetuta nel 2021 e nel 2022-2023 per vedere l’evolversi della situazione attraverso interviste agli anziani a distanza di un anno. In particolare le interviste condotte nell’ultimo anno si sono concentrate sul ruolo che le tecnologie digitali hanno nell’offrire servizi di pubblica utilità ai cittadini e come gli over 65 abbiano dovuto affrontare la rapida e obbligata digitalizzazione dei servizi pubblici durante e dopo la pandemia.
È emerso un rapporto con i servizi digitali complesso e multisfaccettato. L’accesso è risultato fortemente condizionato dalle competenze digitali della popolazione ma anche dalla disponibilità di reti di supporto familiari e amicali.
Una volta avviati all’uso di queste funzionalità, come lo Spid, gli intervistati si dividono tra coloro che hanno fatto un uso frequente e regolare dei servizi e chi ha limitato il più possibile tutte le operazioni digitali. La maggior parte di loro, tuttavia, condivide la necessità di immaginare servizi digitali più semplificati, che possano attraverso un solo canale di accesso fornire tutte le informazioni e le prestazioni utili.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)