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Riccardi Francesco

Gli italiani donano ancora ma per il non profit è crisi

Avvenire, 01-10-2021

Gli italiani donano ancora ma per il non profit è crisi

Presentato al CNEL dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) - in occasione del Giorno del Dono fissato al 4 ottobre - , il rapporto annuale "Noi doniamo". Il rapporto indaga le tre principali tipologie di dono: la donazione di capacità e tempo, cioè le attività di volontariato, la donazione economica e quella biologica, come il sangue e gli organi. L’IID per stilare il rapporto usa diverse fonti: dall’indagine sulle raccolte fondi condotta con la rete dei Centri di servizio per il volontariato alle ricerche di BVA Doxa, oltre alle statistiche dell’Istat e all’Italy giving report di Vita non profit magazine.

Mentre i cosiddetti "donatori informali", che offrono denaro direttamente senza passare da un’associazione – come avviene per l’elemosina in strada o le offerte  durante le Messe – sono crollati dal 41% del 2019 al 33% dello scorso anno, si registra invece la crescita dei cittadini che effettuano donazioni alle associazioni. Anche se indirizzate in misura decisamente prevalente verso le strutture sanitarie e di Protezione civile. L’indagine registra così un calo inedito rispetto alle precedenti edizioni: la raccolta fondi diminuisce per il 54,5% delle organizzazioni non profit, è invariata per il 20,5% e in aumento per il 25%. In netto calo anche la raccolta da aziende (diminuita per il 36,4% e invariata per il 58%) e quella da privati cittadini (diminuita per il 45,5% e invariata per il 37,5%), mentre dalle Fondazioni erogative è aumentata per il 26,1% delle Onp e diminuita solo per il 14,8%.

Anche le prime proiezioni sull’anno in corso confermano il trend negativo: il 43% delle organizzazioni stima di chiudere il 2021 con una diminuzione delle entrate moderata o consistente. Non è andata meglio sugli altri due fronti. Quello del volontariato che, a causa dei lockdown e del distanziamento, hanno potuto dedicare minor tempo ed energie alle diverse cause. Secondo l’indagine AVQ Istat, così, la quota di cittadini che ha prestato la propria opera di volontariato è calata dal 9,8 al 9,2% mentre ben il 45% delle associazioni nel corso dello scorso anno aveva dovuto interrompere in alcune fasi la propria attività e il 23% riorganizzarla solo online. Stesso trend negativo sul fronte delle donazioni biologiche.

La percentuale di persone che hanno donato il sangue lo scorso anno è calata del 3,4% rispetto al 2019 secondo i dati forniti dal Centro nazionale sangue, e la quota di nuovi donatori è diminuita del 2%. Hanno pesato alcune difficoltà negli ospedali, una maggiore diffidenza a recarvisi per la donazione, oltre ovviamente alle condizioni di salute dei donatori stessi. Un segnale positivo in controtendenza è arrivato dalle donazioni di plasma e piastrine in aferesi, aumentate del 7,5%, effetto delle campagne di sensibilizzazione alla donazione di plasma iperimmune per la cura dei sintomi da Covid-19. L’emergenza sanitaria ha invece provocato un calo dei trapianti di organi e tessuti. In diminuzione anche la propensione a donare gli organi: nei rinnovi dei documenti di identità si è passati dal 68% del 2019 al 66,4% del 2020 e ben il 46,7% di coloro che rinnovano il documento di identità preferisce comunque non esprimersi.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Riccardi Francesco
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-10-01
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 01-10-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: No profit Ricerca