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Calitri Antonio

Gli immortali. Il segreto dei centenari. "Un gene nel Dna che ferma le malattie"

Il Messaggero, 22-09-2021, p.15

Uno studio statunitense, condotto dal Dipartimento di genetica dell'Albert Einstein College of Medicine di New York, con altre 14 organizzazioni scientifiche internazionali, compresa l'italiana Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria Università di Camerino, ha individuato in alcune rare varianti genetiche il segreto della longevità dei centenari. Si tratterebbe di alcuni geni definiti vantaggiosi che con molta probabilità sono in grado di proteggere chi li possiede dalla malattie tipiche dell'invecchiamento. Lo studio, che ha coinvolto circa un migliaio di persone in varie parti del mondo, ha confrontato il Dna di 515 centenari con quello di un campione di circa 500 anziani di un'età compresa tra i 70 e i 95 anni.

Scopo della ricerca era capire se la longevità dei centenari si può spiegare con la mancanza di geni che favoriscono le tipiche malattie della quarta età, a partire dalle demenze, ma anche quelle precedenti come i tumori, oppure se invece il segreto è nell’avere dei geni protettivi da queste malattie. «L'estrema longevità negli esseri umani ha una forte componente genetica, ma se questo coinvolge la variazione genetica negli stessi percorsi di longevità come trovato in organismi modello non è chiaro», spiegano i responsabili principali dello studio, Jhih-Rong Lin e Patrick Sin-Chan. E per questo, utilizzando le sequenze dell'intero esoma di un gran numero di centenari, i ricercatori hanno trovato che questi individui «hanno un numero di varianti di codifica rare patogene simili agli individui di controllo, suggerendo che le varianti rare rilevate nelle vie di longevità conservate sono protettive contro la patologia legata all'età».

Un risultato che, oltre a chiarire che le rare varianti genetiche influenzano l'aspettativa di vita di un individuo e costituiscono parte dell'architettura genetica della longevità umana, apre alla possibilità di sviluppare dei farmaci anti-aging ad ampio spettro che più che curare singole malattie vanno a colpire i meccanismi stessi dell'invecchiamento nel loro insieme, permettendo così un conseguente allungamento della vita.

A un risultato simile era arrivato pochi mesi fa uno studio italiano, dell'Università di Bologna. Secondo quest'altro studio, che ha messo a confronto 81 super-centenari tra i 105 e i 110 anni con un gruppo composto da 68enni, è emerso che i primi presentavano delle varianti genetiche in sette geni chiave, capaci di attivare degli efficienti meccanismi di riparazione del Dna ed evitare gli accumuli di errori che si formano con l'avanzare dell'età e che portano alla decadenza fisica e psichica. Tra questi geni, una delle principali azioni che riuscivano ad attivare è risultata quella di contrastare la proliferazione dei radicali liberi, considerato dagli esperti, uno dei principali nemici del Dna e tra i migliori alleati dell'invecchiamento.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Calitri Antonio
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine15
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-09-22
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 22-09-2021, p.15
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Calitri Antonio
Attori
Parole chiave: Grandi vecchi Longevità Ricerca Genetica