Giraff, il robot per gli anziani è nato dal progetto europeo MoveCare, coordinato dall'Università degli Studi di Milano Statale. Il consorzio coinvolge 14 enti, tra cui il laboratorio NearLab del Politecnico e la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Policlinico di Milano.
Nella fase di sperimentazione 15 volontari lo stanno usando per aiutare i ricercatori a migliorare le potenzialità di questo badante robotico.
Uno di questi è Giorgio Bertolani che giudica questa esperienza positiva; Giraff interviene nel momento in cui si chiede aiuto come in caso di cadute, abbassamenti improvvisi di pressione, oppure anche per malattie come l'artrosi o ernie cervicali. "Tramite Giraff ho la possibilità di svolgere anche un quotidiano esercizio fisico – spiega Giorgio – perché il sistema permette di consultare un'applicazione per l'attività fisica giornaliera, con tutta una serie di esercizi che si possono fare per il monitoraggio quotidiano".
Ci sono ancora aspetti migliorabili, come sottolinea Alberto Borghese, direttore Ais-lab dell'università degli studi di Milano: "L'obiettivo è quello di sviluppare una tecnologia non invasiva, lasciando che l'anziano possa continuare a vivere la sua quotidianità normalmente".
Oltre a intervenire in caso di richiesta d'aiuto, Giraff ha la capacità anche di monitorare la salute del suo assistito, fornendogli un servizio di prevenzione. "Il robot è anche uno dei terminali di casa – racconta Alberto Borghese – che consente di accedere a una comunità di utenti , con i quali la persona anziana può stabilire dei collegamenti e svolgere delle attività, come ad esempio giocare una partita virtuale a carte. Il senso è quello di stimolare i fruitori di Giraff a uscire dall'isolamento".
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)