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Montefiori Stefano

Fine vita: in Francia nasce il biografo ospedaliero

www.corriere.it, 27-02-2023

In Francia arriva la figura della "biografa ospedaliera" inventata da Valéria Milewski: volontari che raccolgono i racconti dei malati terminali, per scrivere insieme un libro sulla loro vita che sarà poi dato alla persona indicata dal paziente. Un modo per attenuare l’angoscia del vuoto e della mancanza di senso, per fare di ogni esistenza vissuta qualcosa che valga la pena di tramandare. Se i grandi uomini della Storia, pensando alla morte, si sono consolati spesso pensando all’immortalità conquistata con la gloria, i biografi ospedalieri offrono a tutti i malati che lo desiderano la possibilità di lasciare una traccia: non c’è vita che non valga la pena di essere tramandata ai famigliari.

Valéria Milewski, a capo dell’associazione "Passeur de mots et d’histoires", linguista di formazione, ha avuto l’idea nel 2007, quindi si è messa in contatto con l’ospedale di Chartres, e dal 2010 è dipendente dell’azienda sanitaria. Scrive circa 20 biografie l’anno, da 10 a 400 pagine, poi rilegate a mano da un artigiano di Chartres, e consegnate alla persona designata dal malato, dopo la sua scomparsa. In tutta la Francia sono circa 25 i "biografi ospedalieri" che hanno seguito l’esempio di Valéria Milewski, dal nord al sud del Paese.

Nel prossimo aprile la cinquantenne francese sarà a Parigi al Ministero della Sanità, per partecipare a un convegno preparatorio sulla riforma della disciplina della fine vita e proporrà che venga istituito un diploma universitario. Può diventare un biografo ospedaliero una persona adulta e non giovanissima, che abbia un’esperienza di accompagnamento di persone alla fine della vita e con competenze di scrittura e di ascolto. Non si tratta di un lavoro psicologico, né di accertamento dei fatti, che non vengono verificati. La visione e i ricordi del paziente sono tutto ciò che conta. Dal punto di vista formale, se l’incontro tra il paziente e il biografo è menzionato nel preambolo del libro, la biografia non è firmata e il biografo è solo un "trasmettitore di parole". Una ventina di pagine vengono lasciate alla fine, in modo che il paziente o i suoi famigliari possano proseguire il racconto.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Montefiori Stefano
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-02-27
Numero
Fontewww.corriere.it
Approfondimenti Onlinewww.corriere.it/esteri/23_febbraio_26/fine-vita-francia-si-diffonde-figura-biografo-ospedaliero-813b041e-b5ef-11ed-b540-da4c61f70084.shtml
Subtitolo in stampawww.corriere.it, 27-02-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Montefiori Stefano
Attori
Parole chiave: Autobiografia, reminiscenza Buone pratiche Fine vita