I rappresentanti di familiari di molteplici RSA del Trentino e del Veneto hanno chiesto un intervento urgente al Primo Ministro Giuseppe Conte e al Ministro della Salute Roberto Speranza, al fine di ripristinare il contatto umano tra ospite e propri familiari ed evitare il precipitare del decadimento dei residenti dovuto al lungo distacco nelle strutture assistenziali.
“Ci siamo riuniti e contattati – scrivono i rappresentanti delle sigle e dei comitati – allertati dagli effetti devastanti delle chiusure che ravvisiamo sui nostri parenti, fortemente segnati dal lungo distacco. Scriviamo convinti che misure a favore del benessere psico-fisico dei nostri cari, anziani, malati, invalidi e disabili all’interno delle strutture, a distanza di 6 mesi dal distacco imposto dalle chiusure, possano essere adottate, anche con un’auspicabile rapida revisione del DCPM e con linee guida e protocolli flessibili, senza compromettere in alcun modo la sicurezza, che concordiamo essere primaria e fondamentale per tutti, nel quadro complessivo della sanità pubblica nazionale”.
Nella lettera i firmatari identificano le problematiche che li hanno spinti a richiedere una urgente revisione dei protocolli, quali – ad esempio – l’assoluta mancanza di contatto fisico ed emotivo tra gli ospiti ed i loro familiari, le modalità di visita che non consentono turnazioni opportune, l’impossibilità di visita alle persone allettate che tuttora permane in molte RSA, la riduzione delle attività riabilitative di gruppo, la difficoltà di brevi permessi in famiglia.
Tutto ciò mortifica lo stile di vita degli ospiti, non permette una efficace riabilitazione psicologica e inserimento sociale mentre provoca regressione e danno psicofisico.
I rappresentanti forniscono anche delle proposte e chiedono nella lettera di voler intervenire urgentemente segnalando anche il disavanzo economico sempre più preoccupante dovuto al fuggi, fuggi dei residenti e determinato dai letti vuoti, che minaccia di assumere, nel medio lungo termine, dimensioni gigantesche.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)