Secondo uno studio spagnolo dal titolo "Solitudine tra gli anziani: prevalenza, caratteristiche e strategie di adattamento", coordinato da Javier Yanguas, direttore scientifico del programma anziani della Fondazione "La Caixa", il 68,5% delle persone che frequentano i centri anziani afferma di sentirsi solo.
Nel 53,7% dei casi si tratta di una solitudine moderata, nel 10,3% grave e nel 4,5%, molto grave.
Il rapporto rileva anzitutto una differenza di genere. Infatti, nel caso degli uomini, questa solitudine è legata più specificamente alla mancanza di relazioni di fiducia, mentre nelle donne, a questo aspetto puramente relazionale, si aggiungono anche sentimenti di vuoto e di abbandono.
La solitudine è condizionata anche dal livello culturale delle persone, poiché come sottolinea lo studio, più basso è il livello educativo, maggiore è la solitudine provata, ma anche dallo stato civile, dal momento che le persone sposate sono quelle che ne soffrono meno.
tuttavia, secondo la ricerca, circa il 65% delle persone che frequentano i centri anziani dichiara di essere soddisfatto della propria vita mentre solo il 33,8% afferma il contrario.
Dalla dimostrazione di una correlazione inversa tra il condurre una vita piena di significato e lo sperimentare la solitudine, se ne deduce che lavorare sullo sviluppo personale ed emotivo, anche e soprattutto in vecchiaia, può aiutare a migliorare le relazioni sociali.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)