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Zoli Serena

Demenza: cervello più protetto se si parlano più lingue

www.fondazioneveronesi.it, 29-10-2019

Una grande abilità nelle lingue, purché realmente parlate, può correlarsi a un ridotto rischio della demenza, e ridotto anche di molto. Una ricerca, condotta all’Università di Waterloo, in Canada, dà indici molto confortanti: tra 325 volontarie che parlavano correntemente e da sempre almeno quattro lingue, solo il 6 per cento ha poi sviluppato una demenza contro il 31 per cento delle donne legate a una sola lingua. Se abbiamo scelto il femminile plurale è perché merita una spiegazione speciale il bacino da cui gli scienziati canadesi hanno attinto i loro dati. Tutte suore, suore cattoliche, già arruolate nel famoso Nun Study, lo Studio delle Suore. Che ha questa storia: è uno straordinario studio longitudinale sull’invecchiamento avviato dall’epidemiologo e neurologo David Snowdon dell’Università del Kentucky (Usa) nel 1986 coinvolgendo 678 suore cattoliche delle School Sisters of Notre Dame dai 75 anni in su. L’idea base era che, conducendo queste religiose lo stesso stile di vita, più significativi potevano essere i confronti fra i risultati degli esami. Sette i conventi coinvolti.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Zoli Serena
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2019-10-29
Numero
Fontewww.fondazioneveronesi.it
Approfondimenti Onlinewww.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/demenza-cervello-piu-protetto-se-si-parlano-piu-lingue
Subtitolo in stampawww.fondazioneveronesi.it, 29-10-2019
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Parole chiave: Cultura e informazione: fruizione e richiesta Funzioni cognitive Invecchiamento attivo